Consapevolezza di se stessi: un antidoto per la sofferenza
Consapevolezza di se stessi: un antidoto per la sofferenza – Articolo di Giovanna Garbuio [Photo credit AlexGrey.com]
In tutta l’umanità c’è la profonda e radicata convinzione di quanto tragico (ed è vero) sia il dolore…
di come ingiusta e incomprensibile sia la sofferenza del mondo e degli uomini (ed è vero!)…
quanto triste tragica e senza evidenti vie d’uscita sia la condizione terrena (ed è vero!)…
di come insensibile e ingiusto sia dire a chi soffre che sbaglia (ed è vero! …Ma è anche vero che “Il medico pietoso fa la piaga verminosa”…)
Ma noi abbiamo la convinzione che per quanto vero tutto questo e inconfutabile, ci sia qualcosa di più.
Crediamo che ci sia una motivazione dietro a tutto questo e soprattutto ci sia il modo di evitarlo questo male, questo dolore, questa sofferenza.
Per lo meno a livello individuale e personale, al momento
(quello universale è un passo più lontano, ma siamo convinti che ci si arriverà e che quello sia lo scopo di arrivo per quanto lontano, ma indubbiamente sempre più vicino).
Consapevolezza di se stessi:
un antidoto per la sofferenza
Focalizzandoci sulle affermazioni (vere!) fatte in apertura, non facciamo altro che dar fuoco alla miccia del malcontento, delle lamentele, dei piagnistei (per lo più giustificatissimi, non fraintendeteci) miccia che porta diretta ai milioni di bidoni di benzina sul baratro di disperazione universale.
Non è lì che vogliamo arrivare!
Perché quelle affermazioni, per quanto vere, sono senza dubbio incomplete e basate su un’ “ignoranza” (inconsapevolezza) di fondo.
Il male è un concetto astratto che non poggia su basi oggettive (questo è un concetto che non ha bisogno di ulteriori prove o argomentazioni).
Ciò significa che finiamo per associargli un significato relativo, dipendente dalla nostra sensibilità contingente, esponendoci ad una serie di equivoci e fraintendimenti.
Ogni atto, ogni situazione, ogni evento infatti vengono giudicati, diciamo dall’opinione pubblica (o privata o individuale, non fa differenza il meccanismo è lo stesso) in maniera differente a seconda del punto di vista da cui li si osserva (e anche questa è una cosa risaputa e accettata universalmente e non ha bisogno di ulteriori esempi per essere dimostrata).
Definizione di Male
Una definizione oggettiva accettabile di “male” crediamo che possa coincidere con la concezione che la nostra mente sviluppa in base al dolore che le provoca la situazione definita “male”.
Cioè c’è tanto più male quanto più la nostra mente percepisce il dolore.
Quindi se la nostra mente non avesse esperienza del dolore probabilmente non esisterebbe nemmeno il concetto di “male”.
Di conseguenza senza conoscere la sofferenza non potremmo nemmeno valutare la malvagità.
Quindi non saremmo nemmeno in grado di valutare se e perché sarebbe meglio scegliere un’opzione piuttosto di un’altra.
Ecco perciò che identificando il male come tutto ciò che provoca in qualche modo sofferenza.
Senza l’esistenza del dolore non sarebbero percepibili la gioia, la felicità e tutti i cosiddetti opposti al “male”.
Consapevolezza di se stessi: un antidoto per la sofferenza
Questo comunque non significa in nessun modo che pur conoscendolo il dolore esso non sia trascendibile e quindi superabile (al di la di ogni teoria del Karma).
Nella nostra realtà terrena materiale, la capacità di sopravvivenza è direttamente proporzionale alla capacità di evitare, o quanto meno superare, tutte le situazioni e le condizioni che sono dannose o letali per la propria incolumità e conservazione.
Qui il dolore e la sofferenza rivestono il ruolo insopprimibile di indicatori di tali situazioni.
Se non sapessimo che essere investiti da un auto in corsa può procurare moltissima sofferenza ed essere anche letale per la sopravvivenza dell’individuo, perché ne abbiamo avuto, anche indirettamente, esperienza, non ci preoccuperemmo affatto di guardare a destra e a sinistra prima di attraversare la strada.
E non ci importerebbe nulla di prendere le dovute precauzioni per evitare l’impatto.
E nemmeno ci importerebbe niente di insegnarlo ai nostri figli (tanto per fare un esempio banale ed immediato).
Pertanto il dolore e la sofferenza sono lo strumento che ci è stato fornito per avvisarci che la nostra incolumità (fisica e spirituale) è in qualche modo minacciata!
Perciò evidentemente un mondo, le cui caratteristiche di base si fondano sui principi che nulla è immutabile e le risorse sono relativamente limitate, non può esistere senza la presenza della conoscenza della sofferenza.
Dolore come Strumento di autoconservazione
Dato che la nostra capacità di provare dolore (definizione oggettiva che abbiamo dato del “male”) è uno strumento essenziale per la conservazione della nostra vita, risulta che il “male” è un ‘attributo necessario’.
Quindi il male diciamo che dipende dalle caratteristiche del nostro mondo.
Cioè dalle caratteristiche che rendono possibile la conservazione della vita all’interno della realtà incarnata e materiale così come è stata progettata e realizzata contingentemente.
E’ evidente anche che attualmente, nell’epoca in cui viviamo, certe conoscenze di modalità di sopravvivenza sono state acquisite e tramandate…
…per cui non abbiamo più bisogno di perdere una persona cara travolta da un auto per capire che dobbiamo usare prudenza nell’attraversare la strada.
Già altri nel mondo hanno fatto quest’esperienza anche per noi.
Tuttavia se le emozioni non ci procurassero anche dolore – come ci piacerebbe che fosse – non sarebbe in realtà tutto proprio rose e fiori, come si potrebbe pensare a prima vista.
E’ qui che si introduce il concetto di male come opportunità di crescita spirituale.
Come abbiamo visto poco fa per quanto riguarda il dolore fisico, anche la sofferenza emozionale ci permette di comprendere il suo opposto, ossia la gioia e la felicità.
Se noi o qualcuno per noi non avesse fatto esperienza della privazione degli affetti, delle pene d’amore della mancanza di rispetto etc..
…certamente nessuno di noi sarebbe in grado di godere degli opposti di tutto ciò.
Non avrebbero più gran valore sentimenti come l’amore, il rispetto, la stima, l’amicizia ecc se non ci fosse stata l’esperienza della loro mancanza.
Tuttavia la bella notizia è che siamo ad un livello di evoluzione tale per cui la cosiddetta “conoscenza” ci permette di superare il male (dolore) non essendo esso più necessario.
Quindi una volta raggiunto un certo livello di consapevolezza, la sofferenza smette di essere necessaria e può essere sostituita con strumenti più efficaci e meno invasivi, tuttavia pare che finchè questa consapevolezza non è stata raggiunta il dramma cosiddetto, sia il sistema più utile e più gettonato, per l’elevazione spirituale di ognuno.
Superato un certo livello di consapevolezza l’apprendimento può avvenire efficacemente senza “spargimento di sangue”, è sufficiente volerlo…. ricordi il potere dell’intenzione?
Consapevolezza di se stessi: un antidoto per la sofferenza
Da una prospettiva “cosmica” l’essere umano non viene nemmeno toccato dalla “tragedia” perchè la verità, osservata dalla prospettiva ampia, è che il Tutto è Amore, L’Amore non sbaglia e non prevede il dramma.
Tuttavia finchè siamo calati nell’illusione terrena dotati di un sistema percettivo limitato, il male lo sentiamo eccome.
La buona notizia però è che possiamo evitare di manifestarlo.
Sono l’intenzione e il livello di consapevolezza a fare la differenza.
Il potere di una mente consapevole è illimitato.
Consapevolezza di se stessi: un antidoto per la sofferenza – Articolo di Giovanna Garbuio
PS:
Guarda che bello questo video ;):
PPS
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Jose
Benvenuti su Ricchezza Vera, Josaya!
🙂
Complimenti, l’articolo è molto profondo e l’ho apprezzato.
Grazie
🙂
Sono convinto che lo apprezzeranno anche gli altri lettori (anche se non parla direttamente di Ricchezza): anche temi come il risveglio delle Coscienze è un tema molto gradito su questo blog.
🙂
Spero di ospitare presto un altro vostro articolo, grazie ancora
1abbraccio
Josè
MARCo
Un articolo bellissimo illuminante confortante e che indica una via ,forse l’unica via della vera evoluzione dell’umanità.
Non sò se quello che dico è pertinente ma ho sempre pensato che molte delle creazioni fatte dall’uomo esistano “grazie” alla sofferenza ,anche se nessuno la vuole fa parte di noi e se è possibile accettarla ,entro certi limiti ,può esprimere se stessa in opere d’arte ,composizioni musicali ecc. di una bellezza immensa .
Grazie
Buone feste e sereno anno nuovo a tutti.
Namastè
elena
eh si!!! sento proprio che è così! con l’Amore tutto è possibile! con l’Amore tutto è superabile perchè il limite scompare.Grazieeee!!!
Chi lega a sè una Gioia distrugge la vita alata;
ma chi bacia la Gioia in volo vive nell’ alba dell’ Eternità.
William Blake
BUON NATALE!!!
antonietta
Concordo nel dire ke se non ci fosse la Sofferenza non si conoscerebbe la GIOIA , è una consequenza nel ricercarla dentro di noi : esaminandoci x capire la causa !
Josaya
Grazie josè, per l’ospitalità e per l’apprezzamento! Anche noi come sai siamo sensibili all’argomento “RICCHEZZA” a 360° e proprio per questo pensiamo che la strada più fluida verso la ricchezza anche materiale si quella dell’allineamento spirituale… che passa appunto per la trascesa (si dice così?) anche del dolore!
Grazie davvero di cuore!
E brindiamo ad una lunga e proficua collaborazione! ;o)
Josaya
@Marco. Grazie Marco… noi siamo convinti che la strada sia proprio questa… e ti dirò di più… noi la stiamo percorrendo con gran soddisfazione! Certo quello che dici ha una profonda radice nella verità… il fatto è che il male è “male” perchè percepito da un particolare punto di vista…
@ Elena… semplicemente perchè noi “siamo Amore”, forse non tutti ne siamo consapevoli, ma una volta capito questo tutto fluisce facilmente benessere materiale compreso… Conosci la teoria del transurfing?
@ Antonietta… non è nemmeno tanto necessario esaminarci per capire… se questo comporta un certo sforzo… spesso è più semplice accettare e superare…
Jose
Josaya ha scritto:
Cin cin!
🙂
maria rita
purtroppo sto vivendo nella consapevolezza della mancanza di amore (A) maiuscola…non so quando finirà…questa sofferenza..cerco con tutta me stessa di uscirne fuori…so che in tutti i casi mi renderà piu’ forte..ma caspita che tristezza…! il fatto è che l’amore c’è..ma c’è a metà a volte si manifesta a volte si reprime (questo da entrambi le parti) la causa? una vita fatta di benessere se lui accetta di viverla con l’altra…e non importa se quello che lei non dà di se, non lo gratifica come uomo…! cosa posso fare?
è comunque verissimo quello che tu hai scritto…!
Josaya
@Maria Rita …che ne dici ad impegnarti al 100% a stare bene con te stessa… se poi qualcun altro vorrà e potrà amarti tanto meglio, ma la cosa fondamentale è che tu non ne avrai bisogno!
donatella
Ciao, grazie per questo meraviglioso articolo, senza ombra di dubbio mi aiuterà moltissimo, come tanti altri vostri articoli.
Vi dico non sono perfettamente in forma, ma sò che ce la faccio, voglio stare molto bene con mè stessa, grazie.
franca
continuo a non capire il concetto di consapevolezza qualcuno puo senza giri di parole aiutarmi a definire cio?
Jose
@ franca:
Benvenuta Franca, se ascolti questo audio, comprenderai qual è il passaggio da una mentalità inconsapevole ad una consapevole:
https://www.ricchezzavera.com/blog/prodotti/audio/podcast-nr-1-di-ricchezzavera-rendite-e-responsabilita/
E’ una questione di Responsabilità.
😉
1abbraccio
Josè
varg
Dio questo articolo mi ha illuminato letteralmente!! Grazie di cuore!
Jose' Scafarelli
Alleluya! 😀
Mara Favro
😅😅😅se posso permettermi…il video è proprio bruttarello ma le cose che dice la signorina sono interessanti a mio parere…poi tutto il concetto della consapevolezza è bellissimo ma purtroppo nella vita ti capiterà sempre di provare sofferenza quindi bisogna a mio modesto parere alcune volte fare “buon viso a cattivo gioco”se intendi vivere in un ambiente sociale, altrimenti prendi i tuoi 4 stracci e con i tuoi bei mantra te ne vai a fare l’eremita in Tibet lasciando nella cacchetta” chi magri aveva anche solo bisogno da te di un sorriso al mattino mentre ti incrociava sulle scale del condominio o scambiava uno stupidissimo commento sul tempo al bar col primo caffè del mattino… è l’effetto farfalla…siamo Unici ed Insostituibili magari xchi neppure ci accorgiamo e di cui magari neppure siamo consapevoli del “bene “che facciamo…a me basta una sola parola dell’uomo che ho nel Cuore,ovvio è il Mio Avvocato 😊..,x cambiare in meglio la mia giornata,ed io da lui non ricevo solo carezze,ben intesi,ma anche quei calci in culo metaforici che mi aiutano a stare a galla in quel marciume di negatività di cui parlava la signorina nell’audio del video…boh..poi x me è così 😊,ciao e grazie 😁
Giovanna
Certo Mara, bisogna “fare buon viso a cattivo gioco” se sei convinto che ciò che accade nella tua vita (cattivo gioco) sia ciò che determina ciò che provi (buon viso forzato). Le cose cambiano quando comprendi che invece è il tuo stato d’animo interiore che determina il tipo di esperienze che fai nella tua vita (chiamiamola) esteriore. Che siamo unici e insostituibili è una grandissima verità e ognuno di noi è certamente una grandissima ricchezza per tutti coloro che incrociano (tanto o poco) il suo cammino. Perchè è così che funzionano le cose: La vita della Terra si perpetua in tutto ciò che è “Pono”, ci ricorda la saggezza Hawaiana.
Ps grazie per il “signorina” … alla mia età dà gioia al cuore 😉 😀