Lo Spirito e la Sacralità. Non è detto.
[Lo Spirito e la Sacralità. Non è detto. – Articlo di Massimo Molinari]
Lo Spirito – che per sua natura è confidente – spessissimo tende a non rendersi palese, per far sì che non venga mai meno la libertà e la libera scelta dell’ Uomo.
Pertanto l’Uomo – che non è domestico e avvezzo alla Sua familiarità e alla Sua presenza onnipervadente – tende erroneamente a pensare che la propria realtà fatta di apparenze e inconsistenza, non sia pertinenza dello Spirito.
Guardate e Vedete con gli occhi dello Spirito quello che fate : quello che fate normalmente, tutti i giorni, anche cose più semplici e all’apparenza ovvie, guardate e Vedete con gli occhi dello Spirito quello che fate, che ai vostri occhi umani (fatti di carne) sembrano assurgere ad azioni “spirituali”:
- frequentare “chiese”,
- recitare preghiere (non si sa bene per “avere”-“ottenere” –“possedere” cosa , supponendo di non avere già avuto di più di quanto vi è pertinente e congeniale alla vostra evoluzione) ,
- mantrare,
- yogare,
- etc…
Non è detto che tutto ciò che ai vostri occhi sembra essere Spirituale, lo sia.
In tutto ciò che viene precedentemente descritto, anzi, non c’è nulla di Spirituale.
Per una ragione semplicissima.
In tutte le vostre azioni compiute con la vostra carne, in cui non scorgete, non intravedete l’azione compiuta dallo Spirito manca ciò che non mettete:
la Sacralità del gesto.
Nulla diventa Spirituale senza la Sacralità del fare.
Bisogna compiere tutto il nostro fare intriso, anzi stracolmo di assoluta Sacralità.
Ogni singola azione, anche la più semplice e anche all’apparenza banale può renderci Esseri Spirituali che si manifestano simultaneamente nei vari piani di realtà, permettendoci la trascendenza della apparente separazione dei piani di esistenza, permanendo nel tempo Kairós, intimamente e persistentemente connessi con il Divino.
[Lo Spirito e la Sacralità. Non è detto. – Articlo di Massimo Molinari – email: pimolina_2007 [at] libero.it]
PS
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Jose
Come dire: tutto è spirituale se decidiamo di renderlo tale noi stessi attraverso un gesto di Sacralità.
🙂
Molto interessanti questi spunti, sono certo che serviranno a fare delle profonde riflessioni.
🙂
Grazie per l’articolo e benvenuto tra gli autori di Ricchezza Vera, Massimo.
🙂
1abbraccio
Josè
Francesco
questo è proprio un articolo che aiuta a riflettere… Io per primo mi sono fermato a farlo dopo aver letto le prime righe… Il finale poi è fantastico!
Io aggiungere che nella maggior parte dei casi la mente HA IL BISOGNO dei gesti o di un insieme di cose per “credere” ancor di più in quello che pensa o che fa.
GRAZIE, bellissimo articolo!
Francesco.
stefania
ho scoperto il blog di ricchezza vera da pochi mesi e articolo dopo articolo mi appassiono sempre di più! complimenti!!!
e vi ringrazio perchè spessissimo le risposte alle domande che mi pongo giorno per giorno le trovo proprio grazie ai vostri articoli!
stefania
Massimo
Ti sono grato per questa possibilità che offri a me e achi legge e ha sete di verità e il coraggio e l’ardire di gurdarsi dentro.
S.N.U. Massimo molinari @ Jose:
Massimo
Grazie Francesco ,
sono contento che condivida in parte i miei pensieri
Massimo
@ Francesco:
Massimo
Un Essere da solo è cosa misera , mettine un pò assieme
e sono Folla !
Massimo
@ stefania:
Franco
Articolo grandioso massimo!
Credo che il gesto della sacralità ci permetta di essere più Presenti in tutto ciò che facciamo,i gesti che compiamo quotidianamente…
.
Massimo
@ Franco:
Proprio così , Franco .
Nel Kairòs giusto e con la Palla Otto !
Massimo
Jose
stefania ha scritto:
Grazie!
🙂
Massimo ha scritto:
Ma che significa SNU??
🙂
leonardo
Ciao grande max,
nelle regressioni alle vite precedenti che eseguo, da sempre i soggetti che si sottopongono
riconoscono solo ed esclusivamente le persone con le quali hanno dei rapporti di qualsiasi tipo , in questa vita, solo ed esclusivamente dagli occhi, dallo sguardo.
IL detto” gli occhi sono lo specchio dell’anima” è una verità assoluta.
un abbraccio
a presto
Franco
Ciao Leonardo,se ho capito bene dalle regressioni che esegui,i soggetti riconoscono solo le persone che conoscono in questa vita? Potresti spiegarti meglio?.
Massimo
@ leonardo:
e x Franco
Franco
Caro Leonardo !!!
Quanti anni sono passati ,
da una camminata sul fuoco all’altra ??!!! .
Bella esperienza che ci unisce ancora !
Ti debbo ancora ringraziare per il libro che mi hai dedicato !
Troppo buono nel chiamarmi “maestro” .
Grazie di tutto comunque .
Purtroppo sappiamo entrambi che le nostre idee sulla Regressione
divergono parecchio . Rispetto comunque le tue .
Ma con quarantadue anni di analisi , sintesi ,psicanalisi ,
psicosintesi etc. e trentacinque di ipnosi dietro le spalle …
le mie conclusioni (provvisorie ) mi portano ad altre conclusioni ,
sulla natura del “vissuto in regressione ipnotica” .
Nel dettaglio non è il caso di parlarne in questo ambito .
Ancora GRZ ,
Massimo
Franco
So che l’ipnosi regressiva può guarire disagi che derivano da vite precedenti, liberare da alcune fobie,come in una riprogrammazione emozionale.
leonardo
per Franco..il riprogrammare è impossibile…metabolizzare i vissuti si un abbraccio..
per Massimo…si si lo so…io ho ricevuto molti messaggi importanti da questi stati alterati di coscienza
e poi te , come per il fuoco sei già oltre…quindi…
abbiamo fatto un fuoco sabato a Mantova…bello potente perfetto…tutti si sono scottati ..fantastico,
ti racconterò quello che è successo ad una persona molto particolare , messaggi da paura (per chi ha ancora questo) alcuni si possono dire , e ti dirò ,altri talmente sconvolgenti per l’umanità( conosciuta) da
non poter neppure essere svelati.
per me sei e sarai sempre un maestro , pensa che all’inizio mi stavi proprio sulle palle , con il tuo modo di agire , poi ti ho capito e aprrezzato.
a presto
Leonardo
Franco
Ciao Leonardo, anticipo qualcosina io…..la coscienza collettiva su questo pianeta cioè quella dell’essere umano” sta creando il suo futuro che è in corso d’opera al momento.
Se lumanità non esce dall’ipnosi in cui si trova, e non prende nelle sue mani la propria esistenza,sperimenterà un tribolazione che non ha mai conosciuto fino ad ora….evento molto probabile se persiste in questa strada, anche se forse non sarà così per tutti….
Francesco
@ Massimo:
Io vorrei saperlo…
Grazie in anticipo.
Francesco.
Anna
Grazie, Massimo, per il tuo sacro (dovrebbe essere) articolo…coerentemente alle momentanee conclusioni delle tue riflessioni.
Cosa renda sacro qualsiasi, o perlomeno, alcuni gesti/atti della quotidianità è altro motivo di approfondimento, almeno per me. Intrisa come sono d’impurità, poche volte sono riuscita a compiere atti totalmente assenti d’egoismo che mi hanno fatto sentire (dopo, perché durante l’ego non esiste) in totale connessione con la “mia” essenza spirituale. Essere permanentemente in quello stato…mi sale una commozione profonda solo al pensiero…è la meta…proseguiamo il cammino.
Grazie ancora per le opportunità di riflessione che anche in quest’occasione stai offrendo. Da “veterana” grazie per tutte le volte che in questi 30 anni mi hai indignato, divertito, annoiato, stimolato, consolato…
Un abbraccio
Anna
Massimo
SNU ( x come scrivi tu ) a Napoli potrebbe essere…
Società Nettezza Urbana … se la portassero via !!!
Poi ci sono i titoli nobiliari , pur aboliti , valgono sempre :
S.A.R. = Sua Altezza Reale
S.M. = Sua Maestà
S.S. = ( no, niente nazismo ) ma Sua Santità ,il Papa
S.S. = il Dalai Lama ( non è il lama del Perù)
S.A.I. = Sua Altezza Imperiale ( non è una assicurazione )
E così via …
Ma siamo ad un livello diverso ,
molto più basso direi terra terra .
Un mistico contemporaneo , Natuzza Evola , da poco trapassata
dice di Sé : “ sono un verme di terra” .
IL significato di S.N.U. preferisco comunicarlo in privato a te
e a tutti quelli che me lo chiedono alla mia mail .
GRZ ,
Massimo
@ Jose:
Massimo
Debbo dire che in tutta coscienza e piena consapevolezza
la mia linea di condotta e le attuali conoscenze
non si discostano di molto da quello che TU hai sostenuto!
GRZ ,
Massimo@ Franco:
Massimo
Grazie per il fatto che , quando ci si sta dimenticando di te ,
e non è facile dimenticarsi di te ,
ecco che risorgi dalle tue ceneri , eterna Fenice !!!
Anche se non ci si vede più ,sei sempre in quel posto descritto altrove , nel mio cuore .
GRZ ,
Massimo
@ Anna:
Massimo
chiedilo tramite la mia mail : pimolina_2007 [at] libero.it
se nò a chi rispondo ??
Massimo
@ Francesco:
Franco
Massimo, Mi fa immenso picere che confermi il mio pensiero..
roberto
CIAO MASSIMO;
TI RINGRAZIO VERAMENTE DI QUESTE “LINEE GUIDA” ED ESORTAZIONI MOLTO INTERESSANTI SU CIò CHE è SACRO E SPIRITUALE,ANCHE SE ,COME SEMPRE, LA DIFFICOLTà è ATTUARE TUTTO CIò E FARLO “PROPRIO”.
IN TANTI ANNI CHE CI CONOSCIAMO RIESCI SEMPRE A SCUOTERMI E A INSEGNARMI QUALCOSA.
DUNQUE NOI POSSIAMO RENDERE QUALSIASI AZIONE SACRA NELLA MISURA IN CUI NOI METTIAMO TUTTO DI NOI STESSI IN QUELLO CHE STIAMO FACENDO ,CONSAPEVOLI E COSCENTI CHE LO STIAMO FACENDO?
ASPETTO UNA TUA/VOSTRA RISPOSTA.
GRAZIE
ROBERTO*
Massimo
@ roberto:
Proprio x come hai detto tu !!
Come se sapessi che quello che stai facendo è l’ultima cosa
che fai in questa vita , e allora la compi
con la Sacralità del gesto , mettendocci tutto te stesso .
GRZ,
x il tuo Essere sempre (al) Presente ( Kairos ),
Massimo
nadia
Ciao Max,
volevo esprimerti la mia grande approvazione sul pensiero e la sacralità del gesto
scusate la fretta
ma ci tenevo molto a farmi viva
Baci a tutti
Nadia
Massimo
@ nadia:
Grazie anche a te di essere Viva ,
come sempre da quando ti conosco .
Non finisci mai di stupirmi con le tue “particolarità”.
Massimo
pierluigi
In riferimento a quanto sopra,
ecco una limpida risposta data da Swami S.S.S.Baba che illumina qualsiasi ombra in proposito.
D. 75 – Swami, ci rechiamo al tempio religiosamente, compiamo, di tanto in tanto, pellegrinaggi, svolgiamo i nostri rituali e le nostre pratiche religiose, ma non c’è un cambiamento sostanziale nella nostra vita. Perché è così, Swami?
Bhagavân – Il culto, la penitenza, la meditazione, il canto, ecc. sono attività sacre che sono utili e danno significato alla vostra esistenza, ma non potete definirle ‘spirituali’. Si tratta di buone azioni che vi aiutano a trascorrere il tempo in maniera sacra.
Tutto ciò che fate con la vostra mente (con l’ego, con il senso di individualità) non può essere spirituale.
Il vero sentiero spirituale consiste nell’âtmavichâra (la ricerca del Sé).
Il ricercatore spirituale dovrebbe diventare consapevole di non essere :
deha (il corpo),
La mente,
oppure buddhi (l’intelletto)
e sapere che l’Âtma, il vero Sé, trascende spazio e tempo.
Il Sé non è nâma, un nome, né rûpa, una forma, con cui li si identifica in questo mondo transeunte.
Il Sé è eterno, puro e non duale.
La vera spiritualità è la consapevolezza dell’Âtma.
Esso è il Brahman, la Divinità presente in tutte le creature, come dicono le Scritture, affermando: Eko vâsi sarvabhûtântarâtma:
Egli è l’Unico che dimora in tutti gli esseri.
Solo la vera spiritualità può farvi sperimentare questa consapevolezza, anche se esistono differenti pratiche religiose nel nome della spiritualità. Il prasâdam,
o cibo sacrificale offerto a Dio, in realtà viene mangiato dai devoti. Essi si limitano a mostrarlo a un’immagine o a un’illustrazione di Dio; poi, però, sono loro a mangiarselo tutto. Se Dio cominciasse ad accettare ciò che Gli si offre, ne sono certo, nessuno Gli offrirebbe più nulla!
Ricordate sempre che tyâga, il sacrificio, è la miglior forma di disciplina spirituale.
Sacrificate il vostro tempo, il vostro denaro, le vostre risorse e la vostra energia.
Dovreste offrire a Dio almeno una foglia di tulasî (basilico). Tyâgena ekena amritatvamânasu:
con il sacrificio si può raggiungere l’Immortalità.
Tyâga è vero yoga (esercizio spirituale)!
L’amore si esprime come sacrificio.
L’amore privo di sacrificio è insignificante e totalmente egoistico.
Ciò che dovete sacrificare è il sentimento di essere il corpo o l’attaccamento al corpo.
Dovete sacrificare i vostri pensieri e i vostri sentimenti negativi.
Il sacrificio è la vostra vera natura, la qualità divina donata all’uomo.
Quindi, non fate nulla di particolarmente grande o speciale con il sacrificio: lo fate per voi stessi.
Uno yogî notò una mucca che stava per annegare in un fiume: accorse e la salvò. Uno gli chiese:
“Perché hai salvato quella mucca?” Lo yogî rispose: “L’ho fatto per la mia stessa felicità! Non potevo vederla lottare e soffrire”. Molti erano passati di là e avevano visto che la mucca stava per morire, ma nessuno aveva mosso un dito per salvarla. Quindi, capite che il sacrificio è un’opportunità donata all’uomo.
Un’altra storiella. Un capofamiglia, un giorno, voleva offrire a un bramino del cibo, facente parte di un particolare rituale che stava compiendo. Riuscì a trovare un povero, vecchio bramino che accettò di pranzare da lui. Appena arrivato, il bramino cominciò a mangiare in fretta il cibo che gli avevano servito. A tale scena, il capofamiglia pensò: “Che razza di bramino è questo? Non ha neppure fatto le abluzioni né la pûjâ, prima di mangiare! Non avrò alcun merito nel nutrire un simile uomo!” Si arrabbiò a tal punto che percosse il bramino con un bastone e lo cacciò tenendolo per il collo.
Di notte, il capofamiglia fece un sogno in cui Dio gli apparve e disse:
“Perché hai invitato a pranzo il vecchio bramino e poi lo hai percosso? Perché lo hai cacciato afferrandogli il collo?
Dopo tutto, non sei stato capace di sfamarlo neanche per una volta, mentre Io l’ho nutrito per ottant’anni! Che vergogna!”
Tyâga è al di sopra di ogni restrizione e regola.
Una madre è pronta a sacrificare la vita per il figlio: perché?
Soltanto per amore! L’albero sacrifica i suoi frutti per donarli a voi.
Conoscete un albero che tenga i suoi frutti per sé?
I fiumi sacrificano l’acqua per dissetarvi. La mucca dà il latte e voi lo usate per il vostro benessere.
Anche il vostro corpo vi è stato dato come strumento di sacrificio (paropakârârtam idam sharîram).
Il culto, i canti e le altre attività sono inferiori al servizio e al sacrificio.
Le mani che servono sono più sante delle labbra che pregano. La devozione è amore verso Dio e la si esprime con il sacrificio.
L’amore è sacrificio.
Il sacrificio è prema yoga, il sentiero d’amore che conduce a Dio. Il sacrificio è yoga. Abbiate questa fede, e la devozione e la concentrazione si rafforzeranno e si faranno più profonde.
Attraverso il sentiero di jñâna (la saggezza), che è autoindagine, procedete verso âtmavichâra (la ricerca del Sé), seguite e sperimentate Dio.
Si dice: “La conoscenza acquisita con il sacrificio è l’unica via che porta alla liberazione”.
Il processo di liberazione trascende l’attività mentale e fisica. Questo è l’unico modo per conseguire i risultati desiderati e sperimentare Ânanda (la Beatitudine).
Massimo
@ pierluigi:
Questo sì che ha a che fare con lo Spitito ( Atma )
Molto interessanti le Satyopanishad,
utilissime x chi cerca e trova sè stesso
e il puro “SE'”.
GRZ,
Massimo
Jose
@ pierluigi:
Grazie per il prezioso contributo.
🙂
mettiamo anche il credito al sito originale, altrimenti Google mi si altera:
http://www.saibaba.it/domande/20030615.html
🙂
Massimo
Jose ha scritto:
Alleluia !!! Alleluia !!! Alleluia !!!
Grazie a Josè !!! e grazie a Pierluigi per il suo intervento !!!
abbiamo le Satyopanisad integrali da poter leggere e consultare !!!
Approfittiamo di questa Grazia Divina !!!
GRZ,
Massimo
Massimo
A proposito delle Satyōpanisad
Alcune doverose delucidazioni si rendono necessarie per chi non ha
ancora letto le Upanishad antiche e medie edizioni Boringhieri
e messo in pratica il tutto.
Le Satyō si rivolgono ad un esercito di coscritti, a cavalieri
senza ventura,a samurai senza padrone, a derelitti e ogni sorta
di uomini senza nessuna visione di ciò che è la realtà,
a disperati che per malattie incurabili o altre desolazioni
Spirituali si rivolgono a … Satya nella speranza, spesso
infondata, che LUI,cioè un’altro da SE’, possa disfare ciò che
essi hanno costruito in questa ( e altre )vita:
cioè la loro insofferenza a digestire le proprie craxi
(disarmonie ) .
SaiBaba nella Sua Divina misericordia, oltre che a sanare i loro
martoriati corpi, che sono solo degli esempi di come possano Essere
armonizzandosi con il SE’,attraverso la Sua Grazia, fornisce loro
i mezzi idonei per trovare la soluzione !!!
Le Satyōpanisad :
che riguardano appunto il trovare il proprio SE’, ossia la propria
dimensione Divina che si ottiene e mantiene manifestando
la “Spiritualità nella quotidianità” .
Dovendo essere proposte a quell’inclita congerie di genere
umano che ho appena descritto si da per scontato che voi siate
degli ignoranti ( nel senso letterale ),quindi si comincia
dall’inizio, cioè dalle scuole elementari :
la Vita in questo mondo ( dimensione ) è solo una scuola
per ripetenti o rimandati agli esami di riparazione .
Vi assicuro: all’inizio è difficile capire e impegativo,poi si vola.
Naturalmente procedendo nella lettura si sale gradualmente di
livello fino a raggiungere le più alte vette che lo Spirito
può raggiungere ( provate, e vedrete che potete anche svenire
prendendo coscienza di ciò che nascondono i vostri velati
pensieri ) .
Auguri per una imminente promozione !
S.N.U. Massimo Molinari
Massimo
@ pierluigi:
Debbo constatare che appena si esce dagli schemi mentali
e si tenta di parlare di interiore, di Anima, di Spirito SE’, Atma,
che dir si voglia, non si evidenzia un grande entusiasmo
nel tentativo di potersi rivedere interiormente.
Questi sono i tempi!
GRZ,
Massimo
mariagrazia
Bellissimo articolo,condivido. la sacralità del gesto supportato dalla sacralità del pensiero che lo genera impreganto d’amore rende ogni azione sacra. La sfida è restare sempre nell’onda d’amore.
un abbraccio
Massimo
@ mariagrazia:
Hai colto l’Essenza essenziale e profonda del messaggio dello
scritto !, anzi di più: è come se avessi preparato con le tue
mani un Elisir di lunga vita che ne amplifica le virtù,
a volte nascoste, che ogni Essere ha dentro di SE’,
basta metterlo all’Opera e, d’incanto,sgorga la Rosa Purpurea !
GRZ ,
Massimo