Steve Jobs discorso a Stanford
Era una vita che desideravo condividere sul blog il discorso a Stanford di Steve Jobs, ma ho sempre rimandato.
Oggi Steve Jobs è morto e penso che il miglior modo di commemorarlo sia pubblicando questo suo discorso che – meglio di qualunque altro giro di parole – spiega veramente chi è questa magnifica anima che ha cambiato questo nostro mondo più di quanto si possa immaginare.
Steve Jobs in un punto del discorso a Stanford ha espresso anche il suo pensiero sulla morte:
Nessuno vuole morire. Anche chi vuole andare in Paradiso, non vuole morire per andarci. Ma la morte è la destinazione finale di tutti noi. Nessuno può sfuggirvi. E così è giusto che sia, perché la morte è molto probabilmente una delle migliori invenzioni della vita. È l’agente del cambiamento. Spazza via il vecchio per fare posto al nuovo. Ora come ora il nuovo siete voi (dice Steve Jobs rivolgendosi a neolaureati di Stanford, ndt) ma tra non moltissimo, gradualmente, diventerete voi il vecchio e sarete a vostra volta spazzati via. Mi spiace essere così duro, ma è la verità.
Ecco il video completo e la trascrizione del discorso di Steve Jobs a Stanford:
Steve Jobs discorso a Stanford – Video
In questo video Steve Jobs fa un discorso ai neolaureati dell’Università di stenford, una delle più prestigiose d’America.
Di seguito, la trascrizione del discorso di Steve Jobs a Stanford (fonte)
Steve Jobs discorso a Stanford – Trascrizione parte I
Steve Jobs: Sono onorato di essere qui con voi oggi, nel giorno della vostra laurea presso una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. A dir la verità, questa è l’occasione in cui mi sono di più avvicinato ad un conferimento di titolo accademico. Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita. Tutto qui, nulla di speciale. Solo tre storie.
La prima storia parla di “unire i puntini”.
Ho abbandonato gli studi al Reed College dopo sei mesi, ma vi sono rimasto come imbucato per altri diciotto mesi, prima di lasciarlo definitivamente. Allora perchè ho smesso?
Tutto è cominciato prima che io nascessi. La mia madre biologica era laureanda ma ragazza-madre, decise perciò di darmi in adozione. Desiderava ardentemente che io fossi adottato da laureati, così tutto fu approntato affinché ciò avvenisse alla mia nascita da parte di un avvocato e di sua moglie. All’ultimo minuto, appena nato, questi ultimi decisero che avrebbero preferito una femminuccia. Così quelli che poi sarebbero diventati i miei “veri” genitori, che allora si trovavano in una lista d’attesa per l’adozione, furono chiamati nel bel mezzo della notte e venne chiesto loro: “Abbiamo un bimbo, un maschietto, ‘non previsto’; volete adottarlo?”. Risposero: “Certamente”. La mia madre biologica venne a sapere successivamente che mia mamma non aveva mai ottenuto la laurea e che mio padre non si era mai diplomato: per questo si rifiutò di firmare i documenti definitivi per l’adozione. Tornò sulla sua decisione solo qualche mese dopo, quando i miei genitori adottivi le promisero che un giorno sarei andato all’università.
Infine, diciassette anni dopo ci andai. Ingenuamente scelsi un’università che era costosa quanto Stanford, così tutti i risparmi dei miei genitori sarebbero stati spesi per la mia istruzione accademica. Dopo sei mesi, non riuscivo a comprenderne il valore: non avevo idea di cosa avrei fatto nella mia vita e non avevo idea di come l’università mi avrebbe aiutato a scoprirlo. Inoltre, come ho detto, stavo spendendo i soldi che i miei genitori avevano risparmiato per tutta la vita, così decisi di abbandonare, avendo fiducia che tutto sarebbe andato bene lo stesso. OK, ero piuttosto terrorizzato all’epoca, ma guardandomi indietro credo sia stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Nell’istante in cui abbandonai potei smettere di assistere alle lezioni obbligatorie e cominciai a seguire quelle che mi sembravano interessanti.
Non era tutto così romantico al tempo. Non avevo una stanza nel dormitorio, perciò dormivo sul pavimento delle camere dei miei amici; portavo indietro i vuoti delle bottiglie di coca-cola per raccogliere quei cinque cent di deposito che mi avrebbero permesso di comprarmi da mangiare; ogni domenica camminavo per sette miglia attraverso la città per avere l’unico pasto decente nella settimana presso il tempio Hare Krishna. Ma mi piaceva. Gran parte delle cose che trovai sulla mia strada per caso o grazie all’intuizione in quel periodo si sono rivelate inestimabili più avanti. Lasciate che vi faccia un esempio:
il Reed College a quel tempo offriva probabilmente i migliori corsi di calligrafia del paese. Nel campus ogni poster, ogni etichetta su ogni cassetto, erano scritti in splendida calligrafia. Siccome avevo abbandonato i miei studi ‘ufficiali’e pertanto non dovevo seguire le classi da piano studi, decisi di seguire un corso di calligrafia per imparare come riprodurre quanto di bello visto là attorno. Ho imparato dei caratteri serif e sans serif, a come variare la spaziatura tra differenti combinazioni di lettere, e che cosa rende la migliore tipografia così grande. Era bellissimo, antico e così artisticamente delicato che la scienza non avrebbe potuto ‘catturarlo’, e trovavo ciò affascinante.
Nulla di tutto questo sembrava avere speranza di applicazione pratica nella mia vita, ma dieci anni dopo, quando stavamo progettando il primo computer Machintosh, mi tornò utile. Progettammo così il Mac: era il primo computer dalla bella tipografia. Se non avessi abbandonato gli studi, il Mac non avrebbe avuto multipli caratteri e font spazialmente proporzionate. E se Windows non avesse copiato il Mac, nessun personal computer ora le avrebbe. Se non avessi abbandonato, se non fossi incappato in quel corso di calligrafia, i computer oggi non avrebbero quella splendida tipografia che ora possiedono. Certamente non era possibile all’epoca ‘unire i puntini’e avere un quadro di cosa sarebbe successo, ma tutto diventò molto chiaro guardandosi alle spalle dieci anni dopo.
Vi ripeto, non potete sperare di unire i puntini guardando avanti, potete farlo solo guardandovi alle spalle: dovete quindi avere fiducia che, nel futuro, i puntini che ora vi paiono senza senso possano in qualche modo unirsi nel futuro.
Dovete credere in qualcosa: il vostro ombelico, il vostro karma, la vostra vita, il vostro destino, chiamatelo come volete… questo approccio non mi ha mai lasciato a terra, e ha fatto la differenza nella mia vita.
Steve Jobs discorso a Stanford – Trascrizione parte II
Steve Jobs: La mia seconda storia parla di amore e di perdita.
Fui molto fortunato – ho trovato cosa mi piacesse fare nella vita piuttosto in fretta. Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena vent’anni. Abbiamo lavorato duro, e in dieci anni Apple è cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dollari con oltre quattromila dipendenti. Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione – il Macintosh – un anno prima, e avevo appena compiuto trent’anni… quando venni licenziato. Come può una persona essere licenziata da una Società che ha fondato? Beh, quando Apple si sviluppò assumemmo una persona – che pensavamo fosse di grande talento – per dirigere la compagnia con me, e per il primo anno le cose andarono bene. In seguito però le nostre visioni sul futuro cominciarono a divergere finché non ci scontrammo. Quando successe, il nostro Consiglio di Amministrazione si schierò con lui. Così a trent’anni ero a spasso. E in maniera plateale. Ciò che aveva focalizzato la mia intera vita adulta non c’era più, e tutto questo fu devastante.
Non avevo la benché minima idea di cosa avrei fatto, per qualche mese. Sentivo di aver tradito la precedente generazione di imprenditori, che avevo lasciato cadere il testimone che mi era stato passato. Mi incontrai con David Packard e Bob Noyce e provai a scusarmi per aver mandato all’aria tutto così malamente: era stato un vero fallimento pubblico, e arrivai addirittura a pensare di andarmene dalla Silicon Valley. Ma qualcosa cominciò a farsi strada dentro me: amavo ancora quello che avevo fatto, e ciò che era successo alla Apple non aveva cambiato questo di un nulla. Ero stato rifiutato, ma ero ancora innamorato. Così decisi di ricominciare.
Non potevo accorgermene allora, ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare. La pesantezza del successo fu sostituita dalla soavità di essere di nuovo un iniziatore, mi rese libero di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita.
Nei cinque anni successivi fondai una Società chiamata NeXT, un’altra chiamata Pixar, e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie. La Pixar produsse il primo film di animazione interamente creato al computer, Toy Story, ed è ora lo studio di animazione di maggior successo nel mondo. In una mirabile successione di accadimenti, Apple comprò NeXT, ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT è nel cuore dell’attuale rinascimento di Apple. E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme.
Sono abbastanza sicuro che niente di tutto questo mi sarebbe accaduto se non fossi stato licenziato dalla Apple. Fu una medicina con un saporaccio, ma presumo che ‘il paziente’ne avesse bisogno. Ogni tanto la vita vi colpisce sulla testa con un mattone. Non perdete la fiducia, però.
Sono convinto che l’unica cosa che mi ha aiutato ad andare avanti sia stato l’amore per ciò che facevo.
Dovete trovare le vostre passioni, e questo è vero tanto per il/la vostro/a findanzato/a che per il vostro lavoro. Il vostro lavoro occuperà una parte rilevante delle vostre vite, e l’unico modo per esserne davvero soddisfatti sarà fare un gran bel lavoro. E l’unico modo di fare un gran bel lavoro è amare quello che fate.
Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi, come capita per le faccende di cuore, saprete di averlo trovato non appena ce l’avrete davanti. E, come le grandi storie d’amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continuate a cercare finché non lo trovate. Non accontentatevi.
Steve Jobs discorso a Stanford – Trascrizione parte III
Steve Jobs: La mia terza storia parla della morte.
Quando avevo diciassette anni, ho letto una citazione che recitava:
“Se vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, uno di questi c’avrai azzeccato”.
Mi fece una gran impressione, e da quel momento, per i successivi trentatrè anni, mi sono guardato allo specchio ogni giorno e mi sono chiesto: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?”. E ogni volta che la risposta era “No” per troppi giorni consecutivi, sapevo di dover cambiare qualcosa.
Ricordare che sarei morto presto è stato lo strumento più utile che abbia mai trovato per aiutarmi nel fare le scelte importanti nella vita. Perché quasi tutto – tutte le aspettative esteriori, l’orgoglio, la paura e l’imbarazzo per il fallimento – sono cose che scivolano via di fronte alla morte, lasciando solamente ciò che è davvero importante. Ricordarvi che state per morire è il miglior modo per evitare la trappola rappresentata dalla convinzione che abbiate qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è ragione perché non seguiate il vostro cuore.
Un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Effettuai una scansione alle sette e trenta del mattino, e mostrava chiaramente un tumore nel mio pancreas. Fino ad allora non sapevo nemmeno cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che con ogni probabilità era un tipo di cancro incurabile, e avevo un’aspettativa di vita non superiore ai tre-sei mesi. Il mio dottore mi consigliò di tornare a casa ‘a sistemare i miei affari’, che è un modo per i medici di dirti di prepararti a morire. Significa che devi cercare di dire ai tuoi figli tutto quello che avresti potuto nei successivi dieci anni in pochi mesi. Significa che devi fare in modo che tutto sia a posto, così da rendere la cosa più semplice per la tua famiglia. Significa che devi pronunciare i tuoi ‘addio’.
Ho vissuto con quella spada di Damocle per tutto il giorno. In seguito quella sera ho fatto una biopsia, dove mi infilarono una sonda nella gola, attraverso il mio stomaco fin dentro l’intestino, inserirono una sonda nel pancreas e prelevarono alcune cellule del tumore. Ero in anestesia totale, ma mia moglie, che era lì, mi disse che quando videro le cellule al microscopio, i dottori cominciarono a gridare perché venne fuori che si trattava una forma molto rara di cancro curabile attraverso la chirurgia. Così mi sono operato e ora sto bene.
Questa è stata la volta in cui mi sono trovato più vicino alla morte, e spero lo sia per molti decenni ancora. Essendoci passato, posso dirvi ora qualcosa con maggiore certezza rispetto a quando la morte per me era solo un puro concetto intellettuale:
Nessuno vuole morire. Anche le persone che desiderano andare in paradiso non vogliono morire per andarci. E nonostante tutto la morte rappresenta l’unica destinazione che noi tutti condividiamo, nessuno è mai sfuggito ad essa. Questo perché è come dovrebbe essere: la Morte è la migliore invenzione della Vita. E’ l’agente di cambio della Vita: fa piazza pulita del vecchio per aprire la strada al nuovo. Ora come ora ‘il nuovo’ siete voi, ma un giorno non troppo lontano da oggi, gradualmente diventerete ‘il vecchio’e sarete messi da parte. Mi dispiace essere così drammatico, ma è pressappoco la verità.
Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun’altro. Non rimanete intrappolati nei dogmi, che vi porteranno a vivere secondo il pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore. E, ancora più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete diventare. Tutto il resto è secondario.
Quando ero giovane, c’era una pubblicazione splendida che si chiamava The whole Earth catalog, che è stata una delle bibbie della mia generazione. Fu creata da Steward Brand, non molto distante da qui, a Menlo Park, e costui apportò ad essa il suo senso poetico della vita. Era la fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer, ed era fatto tutto con le macchine da scrivere, le forbici e le fotocamere polaroid: era una specie di Google formato volume, trentacinque anni prima che Google venisse fuori. Era idealista, e pieno di concetti chiari e nozioni speciali.
Steward e il suo team pubblicarono diversi numeri di The whole Earth catalog, e quando concluse il suo tempo, fecero uscire il numero finale. Era la metà degli anni Settanta e io avevo pressappoco la vostra età. Nella quarta di copertina del numero finale c’era una fotografia di una strada di campagna nel primo mattino, del tipo che potete trovare facendo autostop se siete dei tipi così avventurosi. Sotto, le seguenti parole: “Siate affamati. Siate folli”. Era il loro addio, e ho sperato sempre questo per me. Ora, nel giorno della vostra laurea, pronti nel cominciare una nuova avventura, auguro questo a voi.
Siate affamati. Siate folli.
Steve Jobs discorso a Stanford – Conclusioni
Mi viene in mente un articolo che scrissi nel 2009: I Ricchi sono buoni, onesti ed altruisti.
Steve Jobs in questo discorso dimostra ciò che sostengo da sempre: per essere ricchi, bisogna essere illuminati.
E per “illuminati” non intendo che bisogna essere dei maestri in via di ascensione (o altre accezioni del termine a cui possono pensare gli amanti del cospirazionismo 🙂 ), ma che bisogna avere un certo grado di consapevolezza… Ricchezza Vera, potremmo dire in altre parole. 🙂
E Steve Jobs, penso che fosse sicuramente ricco dentro, prima di esserlo fuori.
Grazie Steve, grazie per l’uomo che eri e per l’esempio che sarai per sempre.
1abbraccio
Josè
PS
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Manuel Mauri
Grande post José,
Bravo!
Manuel
Bragkor
Semplicemente “Un Grande Uomo”
Grazie Josè
Bruno
La mia perplessità è una: come è possibile che per essere ricchi bisogna essere illuminati? Allora i poveri?… possono sconparire?
Io ho tanto girato nella mia vita, dovevo capire la gente, il perchè di alcuni comportamenti, gli usi e costumi delle persone; il perchè quello che in italia può essere un problema in un’altra nazione è qualcosa di futile, ecc…
Nei miei viaggi ho conosciuto gente di tutte le razze e ceti sociali e posso confermare con certezza che l’amore, la solidarietà l’ho riscontrata nella gente comune e non nei ricchi!.
In loro ho sempre e solo visto egoismo, arroganza, superbia, indifferenza… credo che qualcuno si salvi, ma veramente si contano; e non lo dico perchè manipolato dalla chiesa ( la chiesa la detesto, no Dio che è un’altra cosa) ma per le mie esperienze di vita.
Chi ha sofferto la fame sa che significa, e se rimane se stesso anche se diventa ricco è pronto ad aiutare ma chi è nato nella ricchezza dove tutto gli è dovuto come fa a conprendere?
Mi scuso Josè ma su questo punto proprio non mi trovo, a meno che tu non mi faccia capire dove sto sbagliando in modo da rivedere le mie convinzioni.
Di una cosa sono andato sempre orgoglioso con me stesso: il mio intuito che io considero spaventoso che è lo stesso che mi fa parlare con te oggi perchè credo in te, perchè pur non parlandoti o vedendoti io so che tu sei nel giusto. Lo stesso motivo per cui non mi scandalizzo dinanzi ai tuoi ebook perchè so che è vero e non ho bisogno di ulteriori spiegazioni perchè so che è vero. Forse non crederai ma riesco a guardare una persona e dirti se ha un cuore o no; tutto quello che ho letto nei 2 ebook fino ad oggi già lo sapevo, quello che non riuscivo a capire ma che oggi so è la connessione tra tutte queste cose; così come non ho nessuna e ti dico nessuna paura della morte. Questi sono solo esempi… E credimi io sono tra quelle persone che anche se sanno qualcosa dicono sempre di non sapere quindi non considerarmi un arrogante, se ti dico ciò perchè questa mia intuzione è così grande che mi ha salvato la vita più volte, che mi dice se sto sbagliando o no e quando ho sbagliato è perchè non ho voluto ascoltare.
Con questo voglio dirti che proprio non riesco ad essere su questo punto d’accordo con te. Più volte in momenti particolari della mia vita, quando pregavo mi sono trovato come avvolto in una luce, come se vagassi nello spazio, ero sospeso nell’aria in un’atmosfera che non era la nostra, vedevo, credo le stelle dove il mio cuore era ricolmo di gioia e dove niente più contava,(anche di pensieri non ne avevo più, esisteva solo quel momento) questo cosa è ? Con ansia aspetto che mi rispondi perchè devo capire!!! goodnight Josè e a presto
Grazia Maria
mi rovo daccordo con quanto scritto da Bruno,ho trovato più ricchezza dentro nei poveri e malati in Africa che nei ricchi di cui si parla.
Faccio fatica a pensare che la povertà escluda questa ricchezza interiore,non quando sorrisi(gialli per la colla inalata) a 44 denti ti accettano e fanno di tutto per accoglierti dandoti ogni singola parte di loro,senza chiederti nulla in cambio se non accettarli per ciò che sono senza giudizi o prevenzioni.
Credo che non sempre ricchezza venale equivalga a ricchezza interiore,certo possono coesistere,ma spesso è più facile trovare un ricco “povero” e di contro un povero “ricco”.
Anch’io vorrei capire e saperne di più su questo,facile che non abbia colto il concetto,per questo chiedo spiegazioni.
Sto seguendo con molto interesse il tuo Blog,Josè,e come ti ho scritto intervengo poco anche perchè sono molte le nozioni,gli articoli ecc …e devo assimilarle un pò alla volta.
Ne approfitto per dirti che ho letto i due primi ebook e sinceramente posso dire che finalmente leggo qualcosa di sensato e realistico,non mi sorprende tanto quanto è scritto,quanto il fatto che ci sono risposte concrete e reali che finalmente vengono rese pubbliche.
Continuerò a seguire il tutto con passione e attenzione,anche se non sarò sempre attiva qui.
un abbraccio Josè e grazie davvero!
lisa
Io penso che la grandezza di Steve sia stata proprio nel fatto che non ha mai fatto pesare di essere ricco. L’essere ricco economicamente non è parte del suo discorso ai ragazzi di Stanford. Parla di ricchezza di intenti, di ricchezza di idee, di vivere la propria vita con amore, perchè questo noi lo abbiamo dimenticato. La sua grandezza sta proprio nel fatto che, pur avendo una mente geniale per lo sviluppo tecnologico futuro, non ha dimenticato le lezioni che derivano dal mondo “povero”, dove l’amore, la passione per i propri interessi, la passione per la vita, l’accettazione della morte come punto di svolta fondamentale della vita, sono la normalità. E per arrivare a ciò è rimasto consapevole della precarietà del ricco come del povero, del dirigente come del disoccupato, del sano come del malato.
STAY HUNGRY, STAY FOOLISH!
morgana
vedi Josè, anche se mi costa fatica dire questa parola ….la devo dire….’questo è il destino, non si può sfuggire, quando arriva la tua ora …vai, anche se preghi, reciti mantra, ti attacchi alla vita…..non sempre siamo gli artefici del nostro destino!!!!….per la mia ignoranza …questo è un punto che non riesco capire…. come fate voi maestri spirituali dire e dare certe ‘forze’ di cambiamento!!!!!….. sono felice di avervi incontrata se non altro….mi metto in discussione!!!!vi amo e vi ringrazio, tutti!!!!
lunga vita morgana
lisa
@ morgana:
la morte è un cambiamento di stato, non la “nostra ora”. Se accetterai questo, non sarai più così attaccata a questo stato.
Umberto
Fantastico Steve, un grandissimo uomo che ha lasciato grandissimi insegnamenti al mondo intero.
Adoro la prima delle 3 storie, unire i puntini guardandosi indietro e non guardando avanti….quanto è vera questa cosa.
Per ottenere successo nella vita e per realizzare i propri sogni bisogna solamente CREDERE NELL’INVISIBILE, ovvero credere fermamente in qualcosa che in quel preciso momento non esiste ancora, se non nella nostra mente….ed è proprio da lì che parte tutto.
Bisogna crederci ed avere fiducia che i pezzi del puzzle andranno ad incastrarsi da soli.
Non credo sia tanto importante concentrarsi sul come riuscirci; piuttosto è importante concentrarsi sul cosa, sul nostro obiettivo, dopodichè il modo si troverà.
Thank you Steve.
Bruno
@ lisa: ciao lisa, sono bruno, se hai letto un po della vita di steve saprai ke era una persona comune con un amore spregiudicato verso l’informatica, l’elettronica e grazie ad esso è stato l’uomo ke oggi noi tutti ricordiamo. era un uomo comune ke è riuscito a rimanere tale e per questo amato! ma credi ke tanti altri siano come lui? io nn giudico i ricchi, dico solo ke difficilmente una persona nata ricca abbia la facoltà di poter capire ki è nato nella miseria. e se nn conprendi come fai a dare? dai amore e riceverai amore, è vero quando si dice ke nella sofferenza c’e’ Dio! dimmi una cosa: quando è ke si prega? se tu preghi quando lo fai? quando sei felice o quando soffri? quando è ke ci ricordiamo di lui? es. io studio scienze infermieristiche, nel mio campo i medici sono costretti a curare i pazienti con l’unica medicina ke conosciamo, il farmaco! sai xkè? xkè ki governa gli ospedali, le università sono le grosse case farmaceutiche, e sai ki ha creato le prime case farmaceutiche? un certo rock feller, e sai l’ultimo vaccino h1n1, quante morti ha causato? vai su internet e guarda. xkè in ospedale a noi dissero: nn usate questo vaccino? cosa c’e’ dietro ciò? il denaro. ma il denaro è nelle mani degli uomini, ma quali uomini? certamente no i poveri. ognuno ha le sue idee assimilate grazie alle proprie esperienze di vita, in base a ciò si è costruito le proprie convinzioni. in ospedale ho visto più volte gente morire e credimi dinanzi ad essa diventi “nudo”! e le persone ke più la accettano è la gente comune. io credo xkè questi sono coloro ke più sono in pace con DIO!!! Ognuno ha il diritto di pensarla come vuole io, tu e tutti gli altri x questo il mondo il bello altrimenti sarebbe monotono, nn ti pare? ciao
Lorenzo
GRAZIE
😉
lisa
@ Bruno:
nessuno più di me sa di cosa parli. sono infermiera da 21 anni. ma non lasciarti abbindolare dai pendoli (cit. Zeland). Esci dalla spirale. Non alimentare con questo tuo credo tali comportamenti. Cambiare si può. basta volerlo con tutto l’amore che puoi.
Ciao un abbraccio, con tanto amore
Lisa
Bragkor
@ Umberto: Tutto già esiste, ma è celato alla vista dell’uomo. Jobs aveva una grande vista.
morgana
@Josè
La mia ignoranza è abissale, ma non riesco a capire la differenza tra morte fisica eeee…..:
la morte è un cambiamento di stato, non la “nostra ora”.
come dici tu.
Questo è un argomento più grande di me, appartengo a quel gruppo di persone che, credono che quando sei morto non esisti più!!!VOGLIO credere nella reincarnazione maaaaa…… non mi accontento solo perchè me lo dicono chi ha fede in ciò, ….però ho bisogno di credere!!!!!CONTRADDIZIONE, questa è la quotidianità!!!perdono
lisa
@ morgana:
e di cosa devi chiedere perdono? c’è un percorso da fare, una evoluzione. C’è chi lo ha iniziato da più tempo, chi da meno. C’è chi non lo ha ancora iniziato. E’ la normalità.
Penso che chi da più tempo si trova a condividere con Josè il suo sito sia in qualche modo evoluto più rapidamente (grazie Josè! 🙂 ), così come anche lui ha avuto una crescita esponenziale (lo si capisce subito leggendo l’ultimo e-book). Ma nessuno deve chiedere perdono per aver iniziato questo magnifico percorso.
Magari Morgana tra qualche tempo rileggendo quello che abbiamo scritto in questi commenti ti verrà da sorridere pensando a quanto sei cresciuta ed evoluta.
E l’inizio magari è stata quella grande anima di Steve Jobs.
Ti abbraccio
Lisa
Bruno
@ morgana:Tutti dicono cosa fare e cosa è bene per te, non vogliono che trovi le tue risposte; vogliono che credi alle loro. smetti di raccogliere informazioni dall’esterno e inizia a trovarle dentro te stessa. non è facile ma prova prova prova e ancora prova alla fine ci riuscirai! esempio: se il tuo ragazzo ti tradisce e tu di lui sei molto innamorata, e un a tua amica ti dice: guarda che sta anche con un’altra, tu che fai? le credi? no perchè non vuoi credere. la mente, tutto di te non accetta di perderlo finchè non te ne sei fatta una ragione! la stessa cosa è la reincarnazione, finchè non avrai accettato nessuno potrà aiutarti per questo ti dico guarda dentro te stessa! ascolta il tuo cuore e quando hai paura “usa la spada e taglia la mente a pezzi; trafiggi tutti i rimpianti e le paure, il resto vive nel passato o nel futuro”. io so tutto questo. perchè il mio cuore dice che è così ma ancora non riesco,pur sapendo, a trarne beneficio. lavora, impegnati. ogni cosa nella vita richiede impegno e sacrificio!!! spero di esserti stato d’aiuto. IMPEGNATI il segreto è CREDERE. Credi e ti sarà dato.
Bruno
@ lisa:ciao lisa sono bruno, anch’io sono all’inizio e so che hai perfettamente ragione. ho solo una fortuna dalla mia: che ho sempre creduto in tutto ciò e per questo quasi sempre mi son sentito un escluso, oggi grazie a josè non lo sono più.
morgana
GRAZIE LISA -.scusami per sopra ti ho chiamata Josè!-
tutto si può!!!!o quasi!
aloha e grazie morgana
BRUNO> …abbiamo molti pensieri in comune, sono d’accordo con te, ma ….proviamo a essere più positivi e cambiare pensiero. forseeee…ci riusciamo!!!!
Grazie per le tue parole morgana
Jose
@ Manuel Mauri:
@ Bragkor:
Grazie ragazzi!
🙂
Bruno ha scritto:
Hai semplicemente creato nella tua vita la materializzazione della tua credenza.
Se sei convinto di qualcosa, creerai quello nella tua vita.
In questo caso, la fregatura della tua credenza è che non permetterai mai a te stesso di diventare egoista, arrogante e superbo.
😉
Bruno ha scritto:
Veramente credi che le tue esperienze di vita non siano state influenzate dai programmi che ti hanno innestato nel DNA in questa e in altre dimensioni??
😉
Bruno ha scritto:
Chi ha detto che un ricco non abbia patito la fame? Steve Jobs è un esempio…
😉
Bruno ha scritto:
Mi dispiace, ma non so risponderti.
🙂
Grazia Maria ha scritto:
Grazia Maria ha scritto:
Convinzioni, convinzioni, convinzioni… ragazzi, è importantissimo imparare a riconoscerle!
Leggete qui:
https://www.ricchezzavera.com/blog/loa-legge-di-attrazione/fare-soldi-e-facile-o-e-difficile/
😉
Grazia Maria ha scritto:
Grazie mille!
🙂
@ lisa:
Concordo!
🙂
morgana ha scritto:
Ok, facciamo un gioco: immagina la tua vita con una convinzione del genere installata.
Poi immagina la tua vita senza.
In quale delle due ti sei permessa di realizzare i tuoi desideri?
Riflettici.
😉
Bruno ha scritto:
Bruno ha scritto:
Equazione sbagliata: dietro tutto ciò c’è l’avidità, la rabbia, la paura, il senso di superiorità. Non certo uno strumento di misurazione come il denaro.
Fai attenzione perchè certe sinapsi possono danneggiarti (e danneggiano solo te, non certo i “potenti” che odi).
Peraltro odiare qualcuno è un ottimo modo per regalargli la nostra energia.
Nel 5° Ebook approfondisco molto il concetto di Responsabilità. Ne riparlerò ad un livello ancora più profondo anche nel prossimo ebook.
😉
Bruno ha scritto:
Ognuno crea le proprie esperienze di vita in base alle idee preconcette.
😉
Bruno ha scritto:
Se credi che per essere in pace con DIO bisogna essere squattrinati, sei arrivato sul sito giusto per cambiare questa tua personalissima credenza!
🙂
Bruno ha scritto:
Certo, assolutamente si. Ecco perchè non ci penso neanche lontanamente a farti cambiare idea. Ti dico solo che se cambi credenza e ne acquisisci una contraria, troverai conferma al contrario di ciò che vedi oggi.
😉
Lorenzo ha scritto:
Prego!
🙂
lisa ha scritto:
Concordo pienamente!
🙂
morgana ha scritto:
Se mi fai una domanda chiara, ti do una risposta chiara.
😉
lisa ha scritto:
Grazie a te: è bellissimo leggere una cosa come questa!
🙂
1abbraccio affettuoso a tutti!
Josè
walter arrighetti
@ bruno
bruno ha detto: “Più volte in momenti particolari della mia vita, quando pregavo mi sono trovato come avvolto in una luce, come se vagassi nello spazio, ero sospeso nell’aria in un’atmosfera che non era la nostra, vedevo, credo le stelle dove il mio cuore era ricolmo di gioia e dove niente più contava,(anche di pensieri non ne avevo più, esisteva solo quel momento) questo cosa è?”
è uno stato naturale di apertura dei canali energetici, può accadere spontaneamente. O perché abbiamo imparato a farlo.
Ti auguro, Bruno, di impararlo e di vivere alla grande.
Come spiega Josè e tanti di noi, l’universo si piega al tuo volere: purtroppo in ogni senso, quindi anche rispetto alle tue credenze inconsce. Ti auguro di fargli “tana” quanto prima, perché il potere della coscienza è oltre ogni ragionevole pensiero, la realtà ci obbedisce in modo pedissequo, anche quando siamo profondamente convinti di…”non avere potere”. Zac, fatto: sei in balia.
Di chi? di te.
L’articolo ha la qualità ottima del blog: grande la storia, grandi gli insegnamenti, ecc, non ho bisogno di ripetere quello che è stato già ottimamente sottolineato.
Vorrei giocare un momento e scherzare a fare il controcanto, con una battuta… Subissato da una tempesta di attestati di amore per il compianto Jobs, penso: caspita, quando schiatti, hai tutti dalla tua parte… 🙂
Piccola provocazione, naturalmente non riguarda noi qui sopra, ma qualcuno là fuori forse si…
Bill Clinton ha agito in modo creativo: ha fatto un discorso pubblico di immensa gratitudine, spendendo parole d’oro per Tony Robbins…E Robbins è vivo…
Salute Amore & Felicità
Permettetemi di
Jose
walter arrighetti ha scritto:
E’ una cosa che di norma mi da fastidio.
Amo quando ci sono elogi quando uno è vivo e amo la sincerità di chi critica sinceramente anche chi è trapassato (se ha meritato di esser criticato).
maurizio
ho letto tutto di un fiato il terzo e mi piaciuto molto ma e dura da mandare giu mi sento inganato
Jose
@ maurizio:
Ti ringrazio 🙂
Ascoltando l’audio di Purificazione del Campo Aurico e leggendo il 5°Passo, ti sentirai sicuramente meglio.
😉
1abbraccio
Josè