Ricchezza e Povertà: le emozioni che le creano
[Ricchezza e Povertà: le emozioni che le creano – Articolo di Sigrid Lipott]
Oggi trattiamo un tema molto delicato: quello della povertà.
Abbiamo già avuto modo di approfondire come è sempre dalle emozioni negative (come rabbia, frustrazione, gelosia, rancore o paura) che si origina l’energia della mancanza, intesa in tutte le sue forme, dunque anche quella materiale.
Abbiamo visto che tutte le emozioni possono essere inquadrate lungo un continuum che va dall’amore alla paura, ed in questo senso tutte le emozioni negative derivano dalla paura, che è la vibrazione radice a più bassa frequenza che esiste.
In generale, tutti i blocchi che si manifestano nella nostra vita derivano dal fatto che solitamente non ci si ferma mai a dare valore alla emozioni.
Le emozioni, in quanto vibrazione energetica particolarmente potente, derivante dalla reiterazioni di una determinata qualità di pensieri, sono quelle che creano la nostra realtà.
È possibile spiegare il processo scientificamente ma anche energeticamente, dato che le emozioni rappresentano la parte femminile e influenzano quindi tutto ciò che ha a che fare con la materia, quindi in primis il denaro.
L’emozione in sé però non è mai il problema, essa è solo la spia di qualcosa d’altro, di una ferita non sanata che abbiamo dentro di noi e che la realtà circostante ci continua a toccare.
Giudicare negativamente un’emozione e reprimerla è la causa di tutti i problemi e della scarsità.
La povertà costituisce sicuramente un tema molto profondo, che non è possibile trattare nella sua interezza in un semplice articolo, forse nemmeno in un libro.
Se in questo momento stai vivendo in una situazione di povertà, o che reputi tale, sappi che ciò potrebbe dipendere da diversi motivi che vanno esplorati caso per caso lungo un percorso di crescita interiore piuttosto approfondito.
Sicuramente la tua situazione ha a che fare con un mix di credenze negative sul denaro, energie irrisolte che fanno capo ai principi materno/ paterno, con convinzioni limitanti a livello subconscio, genetico, storico, con la legge del karma e del Dharma, con la legge del dare ed altro ancora.
Ricchezza e Povertà: le emozioni che le creano
Ecco qui alcuni esempi di convinzioni madre che possono sussistere su vari livelli e di cui potresti essere portatore sano inconsapevole:
- Dio mi punisce
- Se Dio mi amasse, mi renderebbe ricco
- Sono povero e ne sono fiero
- Nessuno vuole che io sia ricco
- Devo risparmiare ogni centesimo che guadagno
- Le persone mi usano
- Se divento ricco, le persone prenderanno le mie cose
- Sono sposato a Dio
- La vita mi è debitrice
- Devo lottare per vivere
- L’abbondanza nel mondo è limitata
Non è possibile analizzare in questa sede tutte le possibili cause della situazione di povertà, ma forniremo solo alcuni spunti per poter individuare e trasformare la radice energetica, che è sempre ricollegata alle emozioni… non importante se presenti, passate, introiettate a livello genetico, etc…
Innanzitutto però è necessario uno sforzo conscio da parte tua: devi riconoscere che tu non sei affatto povero.
Qualunque cosa tu possa pensare in questo momento, fidati: non lo sei! Non solo per la legge della risonanza un tale pensiero sicuramente non gioverebbe alla tua vita. Ma posso anche garantirti che, per quanto la realtà sia solo interpretabile, tu sei in realtà molto più ricco di quello che puoi immaginare.
Non dimenticarti che solo per il fatto di vivere in questa parte fortunata del mondo, di poterti comunque sfamare, vestire e coprire, è già molto di più di ciò di cui dispone la stragrande maggioranza della popolazione mondiale.
Se poi hai anche un lavoro e qualche soldo in banca, già questo ti pone nell’1% più fortunato del pianeta! E se a ciò aggiungi il fatto che disponi di una connessione Internet e hai libero accesso a tutte queste informazioni… già questo dovrebbe essere sufficiente a generare in te un senso di gratitudine infinito.
Ma la tua ricchezza non sta neanche tanto in questo: sta nella consapevolezza del tuo valore, dei doni che hai da offrire, nell’amore che alberga nel tuo cuore e nel seme della divinità che coltivi all’interno di te. Queste sono fonti inesauribili a prescindere da qualunque circostanza esterna o stato emotivo.
La materia non è altro che il mezzo attraverso cui lo spirito si manifesta: se agisci allineato con ciò che è più in alto, quello che ne viene fuori è automaticamente allineato con l’amore che ci hai messo.
Che cosa succederebbe se oltre a provare gratitudine per quello che già abbiamo, provassimo ad agire emotivamente in anticipo sulla realtà?
Applicando le leggi della fisica quantistica, sappiamo che anticipando una manifestazione di gratitudine felice verso cose o esperienze mai vissute, induci la realtà a realizzare e a farti vivere esperienze di cui puoi essere grato.
Non cadere nella trappola di pensare che le neuroassociazioni, dinamiche inconsce o leggi che ti tengono legato ad una situazione di non abbondanza siano immutabili.
Nemmeno la legge del karma lo è: se sei davvero consapevole di ogni seme che pianti attraverso ogni tua azione ma anche tramite ogni tuo pensiero, puoi iniziare a invertire la rotta.
Noi otteniamo ciò che pratichiamo, ciò che siamo: se pratichiamo l’essere risentiti, irati, frustrati, allora riceveremo in ritorno ancora più di questo.
Il Dharma accade nel momento in cui diventiamo consapevoli di tutto ciò e diamo attenzione a ciò che pratichiamo, momento dopo momento.
Ogni cosa si trova già in azione rispetto a quanto è stato messo in pratica; quello che finiamo per fare è il risultato dei semi karmici che abbiamo piantato nel passato.
Non c’è modo di sfuggire a questo, ma possiamo cambiare la natura di quei semi con il modo con cui li piantiamo.
Tutto ciò si ricollega ad un’altra legge fondamentale: la legge del dare e la Legge del Dharma. È la qualità che apporti a ciò fai che fa la differenza, quindi le tue emozioni nel mentre svolgi i tuoi compiti quotidiano, qualunque essi siano.
Quindi, il modo in cui facciamo ciò che facciamo è l’energia che determina i risultati nella nostra vita, il serbatoio del nostro inconscio che poi si manifesta nella materialità, piuttosto che ciò che facciamo.
Le persone che reprimono le emozioni si sentono spesso incapaci di raggiungere i propri obiettivi perché l’energia richiesta dalla repressione è notevole.
Quando iniziamo a parlare di abbondanza, è importante riuscire a capire che cosa la blocca.
Eliminare i blocchi emotivi che impediscono all’energia di fluire è il primo passo per creare le cose che desideri avere nella tua vita.
I programmi e i blocchi attinenti direttamente ai soldi non sono mai le convinzioni base che ci sta trattenendo dall’abbondanza, o comunque si sono formati come sottoprodotti di altre convinzioni ben più profonde che hanno a che fare con la tua identità e con il tuo rapporto con il divino.
Vediamo di seguito alcune delle energie più comuni che potrebbero star bloccando l’afflusso di abbondanza nella tua vita.
Ricchezza e Povertà: le emozioni che le creano
L’esempio più classico è costituito dalla rabbia, che è l’emozione per molti di noi forse più difficile da imparare a gestire.
Molti di noi da bambini sono stati condizionati a ritenere che la rabbia fosse meno accettabile di tutte le altre emozioni perché a sua volta eravamo circondati da adulti che erano a disagio con la loro.
Molti hanno imparato a reprimere la rabbia, per la paura che conducesse alla violenza. Dare attenzione alla propria rabbia, se avete l’abitudine di negarla, può essere il segnale che qualcuno sta oltrepassando i vostri confini, fisici, mentali, spirituali, e sta abusando di voi.
Non c’è nulla di sbagliato nell’essere arrabbiati e nel farlo sapere. Esprimere la rabbia però non è la stessa cosa che integrarla.
Se giudicate la rabbia in negativo, ogni qualvolta subirete una sconfitta, un fallimento, sentirete l’impotenza in maniera più profonda dell’intenzione e sarete tentati di rinunciare ad un ulteriore progetto.
In realtà dobbiamo comprendere prima di tutto che la rabbia è soltanto determinazione camuffata e nasce sempre da fonti interiori, anche quando è apparentemente provocate dall’esterno. Allora, come prima cosa, cerchiamo di capire quale parte di noi l’ha creata, perché siamo arrabbiati e chi simbolicamente nella nostra vita ci rimanda questo tipo di emozione.
La catena di pensieri che alimentiamo rispetto ad una situazione- ad esempio la mancanza di soldi – non fa altro che aumentare la rabbia, che ormai si attiverà automaticamente alla sola presenza del pensiero, creando quindi delle potentissime neuroassociazioni.
Per spezzare questo circolo vizioso è necessario prima di tutto un processo di analisi personale delle proprie emozioni.
Ad esempio, quando davanti al pensiero di un pagamento cominciamo a sentirci in collera, domandiamoci prima di tutto:
La mia emozione è oggettivamente giustificata?
Può dipendere da particolari significati che sto attribuendo alla situazione?
Può dipendere dalle memorie di situazioni simili in cui ho reagito alla stessa maniera?
Ovviamente abbiamo il diritto di essere arrabbiati e di arrabbiarci.
Ma ricordiamoci che tutto quello che mandiamo fuori mandiamo anche dentro e stiamo dando input di povertà o di rabbia alle nostre cellule, al nostro DNA, ai nostri organi, ai nostri corpi eterici, e ci attireremo ancora più situazioni, eventi o persone che ci faranno arrabbiare.
Anche il risentimento per abusi subiti nel passato a livello fisico, emotivo e psicologico costituisce un’ancora molto forte che ci lega indissolubilmente alla mancanza.
Questo sentimento creerà solamente una vita stagnante.
Se hai del risentimento verso quello che hanno o posseggono gli altri, ricorda allora di focalizzare la tua attenzione verso te stesso in modo da acquisire la tua abbondanza.
Uno dei blocchi maggiori che puoi avere è il bramare quello che hanno gli altri: devi invece focalizzarti coscientemente sulla tua vita in modo da manifestare chiaramente la tua abbondanza. Ricorda che essa è a disposizione di tutti, ed è sempre sotto i tuoi occhi.
Vivi senza bramare.
Molte persone non sono capaci di andare oltre ai pensieri più diffusamente insegnati nella nostra società che fanno leva sul senso di rammarico. In molti casi queste emozioni sono la causa della paura di andare avanti.
È essenziale rimuovere i sentimenti di rammarico, rimpianto e nostalgia per creare e manifestare il tuo futuro senza le paure del passato.
L’importante è che non opponi resistenza all’emozione. Se non la vuoi sentire, distraendoti con attività che ti portano lontano da te stesso, la stai già reprimendo.
Se cerchi di controllarla, la stai reprimendo.
Iniziamo col renderci conto che la nostra emozione è come un bambino piccolo che sta male, che piange e ha bisogno della mamma.
Per il tuo bambino interiore, sei tu la mamma.
Nel momento in cui hai l’energia di una madre che prende in braccio il suo bambino e lo culla, stai abbracciando la tua rabbia, il tuo rammarico o la tua bramosia.
Tutto ciò che viene abbracciato dall’energia della consapevolezza subisce una trasformazione.
All’inizio puoi fare questo esercizio come una visualizzazione.
Quando viene ad esempio a galla la rabbia, smetti di fare qualunque cosa tu stia facendo che ti distolga da te stesso, a parte respirare consapevolmente: immagina che l’emozione sia un neonato, e tu sia la mamma che lo avvolge, gli dà amore, calore, nutrimento.
Senti che cosa provano queste due figure l’una per l’altra e senti come cambia il loro rapporto.
Da ultimo desidero ricordarti una delle principali leggi energetiche: potrebbe sembrare innocuo o soltanto un’abitudine ma il lamentarsi “che non si ha” equivale a programmare te stesso al non avere.
Devi essere consapevole di ciò che dici dato che ti stai occupando di creare l’abbondanza che desideri.
[Ricchezza e povertà: le emozioni che le creano – Articolo di Sigrid Lipott]
PS
Se ti è piaciuto “Ricchezza e Povertà: le emozioni che le creano”, se hai domande, dubbi o altro da condividere, lascia il tuo gradito commento qui in basso, Grazie! 🙂
PPS:
Guarda questo video sulla ricchezza e la povertà:
Jose' Scafarelli
Articolo stupendo… come al solito! 🙂
Grazie Sigrid, sei proprio brava e chiarissima nell’esposizone… si sente che certi concetti li hai integrati profondamente dentro di te! 🙂
1abbraccio
Josè
Sigrid
GRAZIEEE! a volte l’applicazione è meno semplice 🙂
Ana Maria Ghinet
Un bell’articolo ricco di sagezza e comprensione profonda.
Complimenti Sigrid!
Tanta Luce,
Ana Maria
Valentina - Moderatrice
Cara Sigrid, complimenti per questo tuo post! Ciò che è dentro, è fuori! Grazie per le tue parole ricche di saggezza e Amore.
Brava!
Valentina
alessandro
Ciao .sempre ottimi articoli,grazie!
pero’ volevo esporre un’idea contorta!fermami se esagero!
LA SCARSITA’ DI FATTO NON ESISTE!
SE SEI TANTO POVERO O TANTO SFIGATO!
VIVI COMUNQUE NELL’ABBONDANZA!
NO!
L’ABBONDANZA DI POVERTA’ E SEMPRE ABBONDANZA?
IDEA CONTORTA LO SO!AHAHAHA
GRAZIE
Jose' Scafarelli
Ciao Alessandro! 🙂
Concordo con quanto dici, tranne le righe finali…
Una persona che crede di essere povera è in realtà circondato di Ricchezza, solo che non riesce a vederla.
“L’abbondanza di povertà” mi sembra più una forzatura filosofica che non un fatto reale. 😉
Il concetto importante è che il povero è povero per il suo stato mentale, non per gli oggetti che possiede o non possiede 😉
1abbraccio
Josè
Valentina - Moderatrice
Ciao Alessandro,
Josè ti ha già dato una risposta con la quale concordo appieno.
Per rafforzare il concetto, desidero citare un passaggio del post in cui Sigrid è stata molto chiara:
“Non è possibile analizzare in questa sede tutte le possibili cause della situazione di povertà, ma forniremo solo alcuni spunti per poter individuare e trasformare la radice energetica, che è sempre ricollegata alle emozioni… non importante se presenti, passate, introiettate a livello genetico, etc…
Innanzitutto però è necessario uno sforzo conscio da parte tua: devi riconoscere che tu non sei affatto povero.
Qualunque cosa tu possa pensare in questo momento, fidati: non lo sei! Non solo per la legge della risonanza un tale pensiero sicuramente non gioverebbe alla tua vita. Ma posso anche garantirti che, per quanto la realtà sia solo interpretabile, tu sei in realtà molto più ricco di quello che puoi immaginare.”
Ciao, Valentina
Tutto nasce sempre da dentro di noi. Creiamo la nostra realtà dalla nostra energia, dalle nostre emozioni.
L’abbondanza è il nostro stato naturale, la scarsità, semplificando molto, è una nostra “alterazione” di questo stato 😉
Luigia
In effetti ci sono infinite situazioni che concorrono all’idea che ci facciamo della povertà,se ci soffermiamo a guardare gli altri e a desiderare ciò che non abbiamo indubbiamente ci sentiamo poveri,ma è ricchezza uscire da una malattia terribile,lottare ancora per arrivatre ad uno stato desiderato,e ricchezza guardarsi dentro e chiedersi “Io cosa voglio”,e allora nel porsi domande ci si focalizza sul cosa voglio,io sono altro e si comincia a staccarsi,stando in quello che si ha adesso cercando di migliorarlo.I pensieri sono cose che si manifestano,ed è indispensabile capire che la responsabilità è nostra.Grazie Sigrid,devo aggiustare il rapporto con la Madre,distaccandomi da quella che ho avuto e imparando ad essere Padre/Madre di mè stessa.Luigia
Sigrid
Cara Luigia,
è vero il senso di scarsità nasce spesso banalmente dai paragoni che facciamo costantemente con gli altri e ciò che hanno, e l’invidia e bramosia che ne derivano…
anche il rapporto con la madre può essere connesso a dinamiche di scarsità, dal momento che ci fa specchi del rapporto che abbiamo con madre terra, quindi la materialità…sicuramente lavorare sul rapporto con i genitori può portare a grandissimi risultati in tutti i campi!
Sigrid
Certo! La scarsità è solo un’illusione, come la paura…
Sigrid
Certo! La scarsità non esiste, come la paura…
Tristano
Grazie, sono le conferme che cercavo.
E’ tutto infinito io ci credo.
ciao
Valentina - Moderatrice
I post di Sigrid sono sempre ricchi e illuminanti! Ci aiutano a riflettere e a rifocalizzarci sull’abbondanza e la gratitudine. Siamo ciò che pensiamo. Capire da cosa nascono i nostri pensieri, è un passo ancora più prezioso per la nostra evoluzione.
Andrea
Questo articolo………….. è stupendo grazie Sigrid ! 🙂
Cristina
Molto interessante.
Una cosa vorrei capir meglio. La rabbia non deve essere repressa e bisogna farlo sapere anche se nasce da fonte interiore e comunque scatta da un atteggiamento altrui?
E’ molto difficile. A volte mi arrabbio ma capisco subito che in fondo è “roba mia” e lascio perdere, non dico nulla. Ma credo che anche questo non va bene….
Cristina
Valentina - Moderatrice
Cara Cristina,
la rabbia è un sentimento che abbassa le vibrazioni. Non devi reprimerla, e non necessariamente condividerla, farlo sapere… Basta diventarne consapevole dentro di te, osservarla e lasciarla andare. Amore, Luce e Perdono trasmutano la rabbia (e tutti i sentimenti negativi) e alzano le nostre vibrazioni. Un abbraccio, Valentina
Sigrid
Cara Cristina,
la questione è molto delicata e molto dibattuta.
Per esperienza, la repressione non è mai un bene. Sicuramente la rabbia nasce da “roba tua” come tutte le altre emozioni.
E’ possibile che a volte le persone spirituali cerchino di gestire la rabbia a livello mentale, proprio perché sanno che ciò che avviene fuori è solo lo specchio di una ferita, magari sublimandola e giustificando continuamente gli altri. Il processo di trasmutazione della rabbia può essere lungo. Una volta identificata, cerchiamo di capire da quale parte di noi ferita proviene e mandiamo luce e amore a quella parte.
Ma se sei una persona che tende a reprimere la rabbia, il processo di guarigione può anche comportare il doverla esprimere: hai tutto il diritto di arrabbiarti quando ritieni di essere stata trattata ingiustamente, o quando le parole o i gesti di qualcuno ti feriscono.
Ti suggerisco questa sequenza quando sei in preda alla rabbia:
1) cerca di incanalarla in qualcosa di costruttivo usandola come semplice energia in surplus: fare sport è un ottimo modo per far fluire il chi.
2) una volta che il picco è scemato, fai un lavoro energetico.
3) esprimi se del caso la tua emozione in maniera diretta.
Ciò che importa è l’energia con cui ti esprimi: puoi anche far sapere a qualcuno di essere molto arrabbiata anche senza generare altra energia negativa.
Riconoscere che l’esterno ci fa da specchio non vuol dire automaticamente accettare e giustificare tutto ciò che chiunque ci rimanda: la rabbia repressa a lungo andare genera a livello emotivo tristezza, noia e depressione e a livello fisico il tumore.
veronica
Bellissimi articoli in questo sito. Se ho capito bene quando uno prova un sentimento negativo talmente forte non devi reprimerlo perché ci rimetti di fegato pero puoi prendere questo sentimento essere consapevole di ciò che stai per dire (potrebbe ferire un altro) ,(me stessa). Ma se quel altro merita due o tre paroline .Gliele dico?
Forse
prima dovrei lasciare che le Passe per un po così non succede una carneficina e poi con calma li dico ciò che penso. Ci sono cose che dovrebbero essere chiarite .
Ma se quella persona non vuole sapere o ascoltare le mie ragione?
Che faccio ?.
Lascio andare . Non insisto più. .
Se invece si tratta perché sono arrabbiata con me stessa non devo colpevolizzarmi se non che prendere quella emozione e lasciar andare.
Sigrid
Cara Veronica,
credo che potrai trovare qualche suggerimento nella risposta al commento di Cristina che ho lasciato sopra. Rifletti sul fatto che se una persona non vuole ascoltare le tue ragioni significa che c’è una parte di te che non vuole sentire le tue emozioni. Prima di esprimerle è necessario venire profondamente in contatto con l’emozione, e con le sensazioni fisiche che ci provoca. Più fai resistenza, più la sensazione si intensifica. Se lasci andare e la guardi onestamente, vedrai che scemerà velocemente.
serena
Grazie Sigrid, mi e’ piaciuto molto.
Spero di mettere in pratica si da subito, qualcosa di quello che hai scritto.
Altre informazioni preziose per il mio cammino
Grazie di cuore Sigrid
Sim
Buongiorno, leggo con piacere i vostri articoli. Ho iniziato ad approfondire determinate tematiche, in un momento molto particolare della mia vita. Il momento forse più buio, da quel momento ho avuto l’impressione che qualcosa dentro di me dicesse “vai verso la luce, non abbandonarti mai” … poi ho scoperto la legge di attrazione, The secret, la forza delle emozioni, poi ancora ho scoperto che queste tematiche erano affrontate in un lontanissimo passato e avevano nomi un pochino più altisonanti e che forse oggi incutono un pochino di timore. Il mio personale percorso interiore è iniziato qualche anno fa e credo che non si fermerà più. A volte c’è una domanda che mi ‘disturba’ … il denaro e le credenze spirituali profonde (che non si posso più chiamare religiose, mi sembra un termine molto arcaico) perchè a volte entrano in conflitto e mi fanno provare disagio?
Valentina - Moderatrice
Ciao Sim,
le credenze limitanti sul denaro sono quelle forse più difficili da eliminare, perché arrivano da “lontano”, fanno parte di un retaggio culturale comune. Provocano disagio perché non sono “naturali”, nel senso che lo stato in cui dovremmo tutti vivere è di abbondanza, non di scarsità. Noi siamo esseri spirituali, divini. Ci siamo incarnati per fare un percorso preciso, per imparare qualcosa, sciogliere nodi… Ti consiglio uno “strumento” molto efficace di Josè, il Mantra di Metatron inoltre puoi scaricare questo Report gratuito: Le 8 Energie per slobccare il Denaro. Sono certa che ti saranno molto utili. Un abbraccio, Valentina
salvatore
Super Sigrid un ‘articolo molto ABBONDANTE per resta in tema. Mi è piacuto molto il pezzo “visualizza l’emozione negativa come un bambino che ha bisogno della mamma” Bellissimo davvero grazie grazie grazie:-)
Filomena
Ciao, belle riflessioni, cose che conosco già, vero, ma messe insieme così lucidamente mai successo!
Filos
Vanessa
Tanto interessante…
Antonino
Ottimo articolo! Del resto la maggior parte delle situazioni finanziarie negative (e la povertà è una di queste) derivano dalle emozioni negative. Nell’ambito della mia attività professionale, relazionandomi con centinaia di clienti in coaching, mi sono sempre più convinto che ci sono diverse emozioni che influiscono sul rapporto con il denaro: rabbia, mancanza di affetto, senso di abbandono, vergogna, abbondanza, privazione, sensazione di non sentirsi all’altezza, paura di sentirsi soli e chissà quante potrei elencarne ancora.
E spesso queste emozioni sono fortemente legate alle proprie credenze (molte delle quali si sono formate in tenera età). Si può comunque “guarire” (permettetemi il termine preso in prestito dal vocabolario medico) da quelli che io chiamo “stati” o “gradi di consapevolezza” sul denaro facendo un lavoro interiore sulla persona.
Complimenti ancora per l’articolo.
Valentina - Moderatrice
Grazie Antonino! 🙂
Gianfranco
Bell’ l’articolo veramente! Averlo letto mi ha fatto sentire subito meglio poichè è da un pò di giorni che mi sento veramente giù di tono se non depresso. Purtroppo sto vivendo l’ennesimo periodo difficile lavorativamente parlando: ciclicamente si presentano situazioni difficili da affrontare sia dal punto lavorativo, sono ormai disoccupato da molto tempo, e sia ovviamente dal punto di vista economico. Mi sono ritrovato immediatamente nel tema relativo alla rabbia: è infatti il sentimento predominante della mia vita nonostante i percorsi spirituali, che non sono serviti granchè, e le discipline sportive praticate per scaricarla. Tendenzialmente, a causa della mia educazione piuttosto repressiva, ho l’abitudine a reprimerla per paura delle conseguenze come ad esempio la paura di ferire la persona, etc, etc. Diciamo comunque che tutto ciò è secondo me nato da una tendenza mia di base a reprimermi e quindi a non vivere la mia vita, a controllarmi eccessivamente in tutto per paura di sbagliare sviando troppo dal mio percorso di vita, e per la convinzione ahimè che mi ha accompagnato da tempo nonostante i vari lavori energetici di essere ” sbagliato” o peggio di dover scontare karma negativo accumulato nelle vite passate. Tutto questo secondo me ha generato nella mia vita dinamiche di fatica non ricompensata che si perpetuano nel tempo. Queste sono mie ipotesi ovviamente per spiegare una situazione economica difficile che sto vivendo da ormai qualche anno anche se intervallata da periodi di lavoro precario, dove però sono sempre costretto ad accettare clausole paralizzanti e poco dignitose e di cui mi sono abbondantemente stancato. Mi sento veramente esausto di questo percorso di vita che sto facendo per nulla gratificante in tutti i campi e in cui mi vedo sempre costretto a dare senza ricevere quasi nulla se non dai i miei genitori che sono ormai anziani. Ieri ad esempio sono stato da una operatrice reiki che utilizza tecniche anche sciamaniche per fare lavori di pulizia energetica: dopo la sessione e’ emerso che a causa di tutti i percorsi che fatto ho fatto una gran indigestione e avrei dovuto vivere di più la mia vita senza forzare troppo certi processi. Sicuramente aggiungo io ! Questo spiegherebbe la mia apatia e la mia crisi di rigetto verso la spiritualità oltre che ad avvertire una profonda stanchezza interiore verso tutto ! A volte come dice lei, ho la sensazione che la mia anima sia molto stanca del percorso di vita intrapreso. Mi viene però spontaneo chiedermi cosa sarebbe successo se avessi dato maggior sfogo ai miei desideri e avessi dedicato meno tempo alla mia ricerca ? Probabilmente avrei trovato qualcuno che avrebbe spiegato il mio insuccesso nella vita per il semplice fatto che non ho ascoltato il richiamo spirituale che per me a conti fatti non è stato a differenza di alcune persone per nulla gioioso. E sopratutto che senso ha avuto tutto questo se si considera che per tutta la mia adolescenza ho subito critiche spesso pesanti in tutto ciò che mi riguardava? E chiaro che se hai un minimo di sano orgoglio e amor proprio cerchi di riscattarti in qualche modo, cosa però che è avvenuta solo in minima parte. Questo ovviamente è stata causa almeno in parte della mia rabbia. L’impossibilità quindi di non potersi riscattare da anni di abusi morali che non hanno avuto possibilità di sfogo se non all’interno delle quattro mura. Scusate dello sfogo ma non ne posso più di essere continuamente messo in discussione anche per le cose buone che ho cercato di fare mio malgrado anche talvolta sbagliando, siamo umani, e di dover sempre affrontare fatiche ed insoddisfazioni di ogni tipo. Ringrazio fin d’ora chiunque volesse darmi un aiuto morale per capire meglio la mia situazione.
Josè Scafarelli
Ciao Gianfranco,
benvenuto su Ricchezza Vera 🙂
Sinceramente credo che proprio nessuna delle esperienze che hai fatto, sia avvenuta a caso.
Sicuramente c’è stato un motivo per ogni cosa che è avvenuta, e tutto avviene sempre per il nostro massimo bene.
A volte, per semplificarci la vita, dovremmo imparare ad essere meno severi con noi stessi… potremmo essere più dolci, amorevoli e tolleranti con noi stessi, ciò che siamo e ciò che abbiamo fatto.
Ci sarebbero tante cose da dire su tutto quello che hai scritto, e molte cose le abbiamo già trattate sul blog e negli ebook… in particolare ti suggerisco la letture dell’ebook “Le 8 Energie per sbloccare il denaro”, lo ricevi dopo qualche settimana, se ti iscrivi alla newsletter di Ricchezza Vera.
Lì parlo del Karma delle vite passate, che hai citato.
Nel frattempo puoi navigare un pò per il blog, troverai tanti spunti utili.
Se potessi dirti qualcosa, visto che mi dici che la tua vita non la trovi gratificante, è di partire da te stesso, dal tuo centro.
SE mi trovassi nella tua situazione cercherei molto il dialogo con me stesso… e oltre a coccolarmi un pò di più, farei delle domande alla mia parte più profonda… “come stai?”, “cosa ti piacerebbe fare adesso?”, “come ti piacerebbe vivere il resto di questa vita?”… e altre domande simili, per fare chiarezza su chi sei, cosa sei venuto a fare e cosa desideri fare.
E’ dal centro di noi stessi che dovremmo sempre partire. 🙂
Spero che questi spunti di riflessione ti possano essere di aiuto… in ogni caso, in bocca al lupo per tutto! 😉
1abbraccio
Josè
Gianfranco
Scusa se ti rispondo solo ora ma è un periodo veramente difficile per me e non trovavo l’energia e le parole giuste per farlo; devo comunque devo dire che i tuoi consigli mi hanno comunque confortato da questa situazione che si ripete ciclicamente ed inspiegabilmente in intervalli di tempo più o meno lunghi. Vorrei capirci di più ma sinceramente nonostante abbia praticato in passato diverse discipline tra cui Theta healing, Matrix energetics , Money Reiki etc mi trovo sempre con dei quesiti inspiegabili.
Forse come mi hai fatto capire dovrei essere meno severo con me stesso e lasciarmi andare maggiormente a quello che desidero veramente.
Tuttavia per me non è facile poichè il mio vissuto mi ha messo sempre in una condizione di forti autocritiche e sensi di colpa che mi hanno in qualche modo messo in condizione di fare ” perchè è utile per la tua anima” o per bruciare il cosidetto “karma negativo”.
In queste condizioni in cui sono stato fortemente influenzato da gruppi di ricerca spirituale che hanno quindi stimolato questa forte autocritica autolesionista, non mi son mai sentito libero di fare ciò che volevo o che desideravo davvero.
Senza nulla togliere ai percorsi che ho fatto, che se è vero che per talune persone hanno dato diversi risultati positivi, per ciò che concerne la mia situazione, posso dire che fin’ora non ho ottenuto granchè.
Sarei tentato di provare con il mantra di Metatron ma mi sorge un terribile dubbio che vorrei esprimere liberamente: fino a che punto questa tecnica può lenire gli eventuali effetti negativi di un cattivo karma?
Non vorrei sembrare troppo fazioso o addirittura pedante, in questo caso mi scuso, ma credimi vivere tali situazioni, assistere a certi esempi in cui vi sono persone che diventano sempre più ricche a discapito degli altri senza nessuna cultura sia in ambito spirituale e talvolta anche in ambito finanziario, dopo che hai dato tutto quello che potevi dare è davvero deprimente e ti rende poi estremamente cauto nell’affrontare nuove esperienze.
Ti ringrazio comunque per le chiarificazioni che mi hai precedentemente dato e per quelle successive a questo commento.
Ringrazio inoltre chiunque altro dopo aver letto il mio articolo vorrà commentare con dei suggerimenti positivi che possano essere per me fonte di nuove idee ed inspirazioni.
Josè Scafarelli
Ciao Gianfranco,
ti dico schiettamente cosa penso.
Credo che la cosa più importante per te, in questo momento sia di recuperare il tuo Potere Personale, smettendola di dare all’esterno tutte le colpe e prendendo coscienza che TUTTO quello che crei, che hai creato e che mai creerai, sarà sempre RESPONSABILITA’ TUA.
Nota che la parola RESPONSABILITA’ ha un senso molto diverso dal termine COLPA.
Questo non è solo un concetto mentale da comprendere leggendo un commento, ma è un nuovo modo di vivere che devi iniziare assolutamente ad apprendere.
Innanzitutto leggi il mio 5°Passo verso la Ricchezza Vera: se non l’hai già fatto, inscriviti alla newsleter qui in alto a destra e piano piano ricevi tutti gli ebook (incluso uno che parla anche del Karma del denaro).
Anche il Karma può diventare una scusa per proiettare fuori di noi il nostro potere: tu hai più potere sulla tua vita di quanto non ne possa avere tutto il Karma dell’universo.
Lo so, ti hanno insegnato diversamente, ma tu inizia a ragionare in questi termini: tu sei più potente del tuo karma.
Questo non significa che tu non possa/debba continuare a lavorare sugli eventi karmici, ma intanto che lo fai, ricorda sempre questa frase, scrivitela sullo specchio nel bagno e leggila ogni volta che ti specchi: tu sei più potente del tuo karma.
Oltre a leggere il mio 5°Passo, iscriviti all’EnergetiClub appena riapre i battenti: è l’unico posto in cui so con certezza che si respira aria di creatori responsabili, e questo è a mio avviso la cosa che più ti porta beneficio in questo momento.
Infine, per quanto riguarda il Mantra di Metatron, sicuramente ha un effetto su tutte le dimensioni (anche vite precedenti), relativamente allo scioglimento dei voti. Nel 90% dei casi, si sentono anche dei movimenti energetici, soprattutto durante i primi ascolti.
Detto questo, sebbene sia convinto che prima o poi dovresti comunque sciogliere i voti, credo che nulla ti farebbe meglio di una serie di sessioni di Coaching Energetico Gold nell’EnergetiClub.
Quindi se devi scegliere, punta tutto sull’EnergetiClub… se vuoi fare subito qualcosa prima che riapra, allora inizia pure col Mantra.
Ricordandoti sempre che nella creazione della tua realtà, tu sei più potente del tuo karma e di qualunque altra energia/persona/divinità esterna a te.
Ok? 🙂
Forza, su con il morale, creatore divino! 🙂
1abbraccio!
Josè
Gianfranco
Ti ringrazio Josè per i preziosi consigli che mi hai dato : il primo passo sarà quello di iniziare con il mantra Metatron in quanto potrebbe essere un passo importante per sciogliere eventuali blocchi che mi sto trascinando dietro da tempo.
Spero vivamente che questo contribuisca a modificare radicalmente questa situazione che si sta ormai cronicizzando.
Certo la negatività attira altra negatività questo è ormai assodato, anche se devo ammettere che in questo periodo non è affatto facile mantenere uno stato emozionale positivo sopratutto quando leggi certe notizie negative di gente che non c’è la fa più a mantenersi ed è costretta a elemosinare per riuscire a sopravvivere.
Mi auguro che questa nuova ventata di energia possa aiutarmi a ripartire senza mai più avere ricadute.
Ciao grazie ancora a presto.
Josè Scafarelli
Grazie Gianfranco 🙂
Ricorda sempre che sta a noi mantenere una frequenza alta.
Gli altri sono vittime delle proprie stesse credenze, non possiamo pensare di finire in mezzo ad una strada solo perchè altre persone hanno creato questa realtà.
Questa è la LORO realtà, frutto di chissà quante dinamiche interconnesse (credenze, pensieri, emozioni, karma, etc.), non è la nostra realtà!
Occhio che il Mantra di Metatron non ti aiuterà a migliorare i tuoi pensieri… quelli sono e rimangono sotto il tuo controllo!
Il Mantra di Metatron ti guiderà a sciogliere i voti di Povertà e a sviluppare la Gratitudine che è un’energia tra le più potenti dell’Universo.
Per il resto, nulla può sostituirsi ad un percorso spirituale di lavoro su se stessi. 😉
1abbraccio
Josè
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