Che cos’è l’Ego e come affrontarlo
[Che cos’è l’Ego e come affrontarlo – Articolo di Sigrid Lipott]
L’ego è un termine spesso abusato e rivestito di ampie connotazioni a livello sia psicologico e spirituale.
In realtà l’ego è semplicemente la conoscenza che abbiamo su noi stessi e di noi stessi, dal nostro livello di consapevolezza attuale.
Si basa su credenze riguardo a noi stessi e agli altri, su filtri ed esperienze passate.
L’ego è la maschera che usiamo per relazionarci con la realtà: è ciò che crediamo di essere, ossia tutto ciò che ci dà un senso illusorio di identità.
È formato da ciò che crediamo riguardo al nostro corpo, riguardo alle nostre emozioni e la capacità di esprimerle, ai nostri desideri, all’intelletto, a tutto ciò che abbiamo appreso per imitazione diretta o che abbiamo assunto come modelli dalla società, ed anche dai ruoli che svolgiamo e con cui ci siamo identificati.
In pratica si contrappone a ciò che possiamo chiamare Anima o Sé Superiore, ossia il nucleo centrale del nostro essere, la parte divina che è costantemente uno stato di gioia e pace autentica.
Il Sé e l’ego sono entrambi centri creativi ed attivi della nostra coscienza, solamente che il contatto con il Sé ci conduce verso il nostro centro divino e l’unità, mentre l’io inferiore ci porta fuori strada, facendoci identificare con le nostre difese, con le nostre maschere e con l’essere separati.
Da un punto di vista psicologico, rappresentano la tensione archetipica dualistica. Anche per molti insegnamenti spirituali l’ego è il nemico numero uno da abbattere, principale responsabile dei nostri problemi emotivi, comportamentali e, come vedremo, anche materiali.
Da un punto di vista più elevato, la dualità non esiste.
Che cos’è l’Ego e come affrontarlo
L’ego non è né buono né cattivo, è semplicemente una parte di noi che reclama attenzione. Al più, è una parte inconsapevole che si relaziona con il mondo secondo la legge di polarità, alimentando il dualismo “io e gli altri”.
L’amore e la consapevolezza sono gli strumenti indispensabili non per liberarsene, ma per comprenderlo e gestirlo.
Molte delle convinzioni che crediamo essere nostre sono in realtà semplicemente credenze che discendono dalla presa dell’ego e che derivano da queste tre credenze di base radicate nel Sé inferiore di ognuno:
Sono ciò che possiedo
Sono separato da tutti
Sono separato da Dio
L’ego può essere anche identificato con quello che possiamo chiamare inconscio inferiore, che si esprime per mezzo di subpersonalità, le quali sono a volte definite come caratteristiche della personalità.
In realtà non sono altro che forze energetiche che coltiviamo dentro di noi e che attiviamo, o meglio di cui ci rendiamo conto solo attraverso la polarità.
Ecco alcune delle subpersonalità più comuni:
vittima – aggressore
controllore – dipendente
perfezionista – superficiale
compiacente – permaloso
inquisitore – colpevole
genitore – bambino
spavaldo – pauroso
In ogni settore della nostra vita, siamo abituati ad attivare una specifica subpersonalità, in cui spesso rimaniamo incastrati per anni, o addirittura per tutta la vita e non comprendendo mai che più diamo energia ed attenzione ad una delle polarità, più stiamo invitando la manifestazione dell’altra polarità nella nostra vita, la quale, sotto forma di varie esperienze.
Classico è l’esempio vittima-aggressore: ogni aggressore troverà sempre la sua vittima e ogni vittima troverà sempre il suo aguzzino, finché non comprenderanno come uscire dal ruolo.
Queste subpersonalità corrispondono ad altrettante ferite del bambino interiore; in realtà, anzi, ognuna andrebbe trattata come fosse un bambino interiore.
Esiste una caratteristiche dell’ego che è forse la più deleteria di tutte e che può influenzare negativamente anche la nostra vita materiale: esso vuole avere sempre ragione.
Non solamente nei confronti faccia a faccia con i familiari, gli amici, i colleghi o gli sconosciuti, ma anche in modo più subdolo: ci illude di avere ragione per evitarci di mettersi in discussione, di poter cambiare le nostre credenze su noi stessi, sulla vita e sul mondo, e in questo senso ci fa permanere nella zona di comfort.
Quando l’aver ragione e il difendere il nostro punto di vista diventa il nostro valore supremo, pur di difendere le nostre credenze saremo disposti a sacrificare le opportunità di crescita, di guadagno, di benessere; o per lo meno saremo in grado di coglierle fino a quando queste non entrano in conflitto con le nostre convinzioni più intime.
L’ego ha bisogno in qualche modo di dominare per sentirsi al sicuro; attraverso la lotta, i gesti, le parole, le ideologie, anche al prezzo del nostro benessere o persino della nostra vita.
La pigrizia, la disillusione, l’inerzia sono gli strumenti più comuni di cui si serve l’ego per continuare la sua politica.
Il suo scopo infatti non è tanto quello di farci provare “piacere”; piuttosto un “piacere negativo”, volto ad evitare qualsiasi cambiamento, interiore od esteriore, che potrebbe destabilizzarlo e farci uscire dagli schemi di pensiero e comportamentali consolidati.
L’ego viene infatti a volte erroneamente correlato al piacere.
In realtà esso si nutre della sofferenza passata, tentando di ricrearla costantemente ed è fortemente contrario alla corrente naturale della vita: seguirla significherebbe la morte della sua esistenza come io separato.
In questo senso l’ego è preposto ad attuare un sistema di difesa naturale. Abbiamo la convinzione erronea che ogni dolore, frustrazione o critica sia un pericolo da cui difenderci, limitando la gamma dei nostri sentimenti ed il nostro potenziale d’amore e creatività.
Quando ci mettiamo sulla difensiva, diventa più importante per noi provare che l’altro ha torto e che noi abbiamo ragione piuttosto che scoprire gli elementi di verità, ossia lo specchio e l’insegnamento dietro ciò che ci accade.
In realtà il nostro vero Sé non può essere minacciato, perché non può morire. La minaccia che percepiamo è diretta contro il nostro io, al quale siamo attaccati come al nostro corpo.
La maschera dell’io inferiore è la più sensibile alle minacce perché poiché si tratta solo di una fragile identità che riposa sull’idea di ciò che crediamo di dover essere.
Come affrontare l’ego?
Se decidi di combatterlo, non fai altro che renderlo più forte.
Ricorda che si tratta solo di un attore, mentre tu sei un osservatore neutrale.
Il tuo ego è perfetto così com’è: assolve solamente alla sua funzione.
Non entrare in lotta con lui, ma cerca di comprenderlo. Solo così comunichi al tuo ego che non è affatto un problema nella tua vita ed otterrai che ti lasci sempre più in pace se lo desideri.
Che cos’è l’Ego e come affrontarlo
Innanzitutto è necessario riconoscere il nostro ego, in tutte le forme in cui si presenta.
Riconosciamo che è una parte di noi. Esso può presentarsi con svariate maschere: non importa che siano apparentemente buone, ossia più socialmente accettabili (maschera del compiacente, della vittima, del bambino, ecc.) oppure cattive (aggressore, inquisitore, invidioso, ecc.): tutte contengono in sé la polarità opposta e prima o poi ti troverai a sperimentarle entrambe.
L’importante è sapere che tu non sei quella maschera, ma possiedi quella maschera, né più né meno di quanto possiedi un vestito.
Se un capo del tuo guardaroba non ti piace più, ti metti criticarlo e disprezzarlo? Sicuramente sarebbe più sensato semplicemente scartarlo e indossare qualcosa con cui ti senti più a tuo agio.
Dopo aver “riconosciuto l’ego”, bisogna conoscerlo, ossia esplorare la varie subpersonalità con cui ci identifichiamo per poi imparare ad accettarle amorevolmente attraverso degli esercizi di disidentificazione.
Il potere dell’ego proviene sempre dall’inconscio; nel momento in cui mi identifico con il mio Sé individuale, sono in grado di prendere le distanze dalle sue dinamiche e posso essere in grado di gestirlo secondo un principio di utilità.
Non preoccupiamoci se anche dopo aver praticato tante tecniche e tanti esercizi, l’ego fa ancora capolino in varie circostanze della nostra vita.
Più innalziamo la nostra vibrazione e più tutto quello che non vibra alla stessa frequenza emerge per essere riconosciuto e lasciato andare.
Identifichiamoci, ogni volta che ci accorgiamo di ricadere in una subpersonalità, con l’osservatore interno, obiettivo, compassionevole e distaccato.
Accettiamo e permettiamoci inizialmente di poter anche vivere di tanto in tanto la maschera, pur sapendo che si tratta di un’illusione.
Per fare questo abilmente è necessario capire in che modo i nostri pensieri, convinzioni e immagini ricreano modelli negativi ripetitivi e circoli viziosi nella nostra vita.
Un utile esercizio è quello di sforzarci, quando ci accorgiamo in tempo della subpersonalità egoica che stiamo attivando, di uscire dalla solita modalità: facciamo un gesto o diciamo qualcosa di inaspettato.
Questo può bastare a cambiare l’energia e a ricordarci che la vita è un teatro che ci manda in scena sempre gli attori più preparati per la parte che devono svolgere.
L’ultimo passo è quello della trasformazione, che può avvenire soltanto invocando l’amore e la pace dall’interno.
Rinunciamo a voler avere ragione, e colleghiamoci al Sé superiore, magari invocandolo prima di andare a dormire, affinché ci aiuti a lasciar andare la parte di noi che ci crea sofferenza o che non è più evolutiva per noi.
Non dimentichiamoci di ringraziare e abbracciare quella parte come fosse un vecchio amico.
L’ego ha anche molti doni da offrirci. Esso si relaziona alla consapevolezza di sé, come essere incarnato, e ci ricorda quindi quali sono i nostri confini, fisici, emozionali ed energetici, permettendoci di porre un limite di fronte alle pretese e alle richieste altrui.
Può servire quindi come strumento per incanalare l’amore incondizionato che alberga dentro di noi affinché questo si trasformi in un’energia che rafforzi e potenzi i nostri canali energetici piuttosto che privarci di risorse, tempo e mezzi dedicandoli solo agli altri.
L’ego, in quanto simbolizzato primariamente dal terzo chakra, è anche collegato positivamente alla volontà individuale, alla conoscenza, all’intelligenza ed all’intelletto, alla chiarezza, all’umorismo.
Lavorare a livello energetico può essere molto importante per lasciar andare la presa dell’ego, delle subpersonalità e delle loro emozioni represse.
La prossima Sessione è Giovedì 12 Marzo: “Liberi dall’Ego: puoi avere Ragione o Essere Ricco”.
Per partecipare in diretta dal tuo PC, iscriviti all’EnergetiClub:
[Che cos’è l’Ego e come affrontarlo – Articolo di Sigrid Lipott]
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Ana Maria Ghinet
Complimenti Sigrid, condivido quanto scritto in questo articolo! 🙂
Non è facile comprendere l’Ego a questo livello di profondità, e una volta capito… c’è una via di uscita da questa maschere e giungere la verità di noi stessi.
Tanta Luce,
Ana Maria
Josè
Grazie Sigrid! 🙂
Stai scrivendo una serie di articoli uno più bello e profondo dell’altro! 🙂
Come sempre, dalle tue parole emerge la sensazione che hai compreso profondamente ciò di cui scrivi. 😉
1abbraccio
Josè
Sigrid
Grazie Josè! 🙂
Vincenzo
Complimenti. Non ho mai letto una descrizione tanto chiara dell’ego. Un articolo da conservare.
cristina
Ringrazio infinitamente per quest’apporto così significativo alla crescita personale! Uno degli articoli più interessanti che abbia mai letto
simona
grazie. sono le parole giuste, al momento giusto 🙂
Fab
L’ego va educato, aiutato a crescere ed a evolversi, per potere cambiare al meglio la nostra vita
Quante volte sentiamo quella vocina interna, a volte ragionevolmente, che protesta davanti ad una potenziale situazione di stress o perché é stufo di una certa situazione.
Bellissimo articolo questo si Sigrid, davvero complimenti, che rappresenta un ottimo antipasto per la riprogrammazione di domani: mi aspetto una serata meravigliosa, grazie!
Monica
Grazie per avermi inviato un articolo che tratta un argomento così fondamentale, importante per comprendere l’ ego, di come nel cammino della nostra esistenza.
Chiaro, preciso…..da far leggere e “vivere” a tutti…..
Immagino a quanta sofferenza in meno sul nostro pianeta….
Grazie!!!!!
Massimo
Sig. Josè la ringrazio per il suo contributo alla crescita personale.
Ho letto i suoi articoli diverse volte in passato e oggi mi son ritrovato con il suo link su facebook postato da qualche amico e cosi sono ritornato sul sito nuovamente.
Gran bel modo di esporre un argomento abbastanza arzigogolato.
Complimenti anche per il sito, che forse è diverso (?) sto leggendo l’articolo dal cellulare e si vede benissimo oltre che molto veloce a caricarsi. Bravo!
CONTINUA COSI!
Un saluto dalla Sicilia!
Jose' Scafarelli
Grazie Massimo! 🙂
Si, ti confermo che il sito è cambiato… è così veloce perchè ha un Super Fast Theme. 😉
1abbraccio
Josè
Valentina - Moderatrice
Ciao, grazie per i vostri commenti, e grazie a Sigrid che ci regala sempre articoli preziosi 🙂 Complimenti!
Paola
Complimenti! L’ho letto 3 volte im 3mesi e devo dire che ora penso di averlo capito davvero! Nulla da aggiungere o togliere! Chiaro, completo simpatico anche! È stato descritto nel modo migliore rispetto ad altre letture che ho trovato! Come sempre i numeri 1! Vi amo!
Valentina - Moderatrice
Grazie mille cara Paola 🙂
michele
Articolo bellissimo e di facilissimo apprendimento
mi piacerebbe però che l’autore ci desse qualche consiglio più pratico per trarne i vantaggi dal ns ego.
sicuramente ha spiegato cosa fare, ma il “come” magari con qualche esempio, per me allievo sarebbe una grande mano.
ciao 🙂
Sigrid
Ciao Michele, grazie per il tuo commento.
L’ego crea sofferenza. La chiave per gestire l’ego è il DISTACCO, che ci consente di essere liberi. Su questo ti consiglio di lavorare con le REP di Ana Maria. C’è una bellissima REP che si intitola liberi dall’Ego.
Ci sono comunque molti esercizi pratici che aiutano a centrarsi e a coltivare il distacco. Ad esempio ti suggerisco questo. Immagina che il tuo ego sia come una grande stanza che si riempie sempre più di cose, fatti, situazioni, persone. Poi immagina di entrarci e afferma: Stop! Grazie a tutti ma ora desidero rimanere con la mia essenza. Vedi come tutto viene portato via dalla stanza che rimane vuota e si riempie di luce bianca. Goditi questo silenzio e questa luce!
Nella vita quotidiana, di fronte ad una situazione, chiediti: sto agendo o reagendo a quello che mi sta capitando? Sto reagendo in base ad una mia subpersonalità o agendo in base a quello che la mia divinità interiore sente? Qual è la soluzione migliore per me? Qual è la mia vera modalità di essere?
Spero di averti fornito qualche spunto 🙂
Giovanni
Gentilissimo,
l’articolo mi è piaciuto nei suoi contenuti e nella sua chiarezza espositiva, un percorso che ci può portare lontano nella nostra interiorità in ciò che realmente siamo sapendoci accettare, senza giudicarsi.
Renata
Grazie di ❤️ Sigfrid, e complimenti per le parole di saggezza e di comfort. Il suo articolo è stato molto interessante, e vorrei sottolineare che già da un po’ di tempo, lavoro molto sul mio ego, è che fatica. Vivo molto meglio in pace con me, con la natura e chi mi è stato vicino.
Giulio
Buongiorno, lo trovo il miglior articolo sull’Ego, tra quelli googlati e quindi faccio i miei sinceri complimenti.
L’argomento è complesso, almeno per me.
Una domanda: nell’immagine in alto dove una ragazza fa gli occhi dolci e due uomini sorridono, cosa sta accadendo? un corteggiamento? è l’Ego che fa sorridere gli uomini. Il Sè cosa farebbe se non ci fosse l’Ego? sto comprendendo, ma mi sfugge qualcosa (grazie in anticipo)
Josè Scafarelli
Ciao Giulio 🙂
Nell’immagine ci sono 3 persone con delle maschere…
La maschera è la miglior rappresentazione dell’Ego…
Ecco perchè abbiamo scelto quella foto.
Tutto il resto è rimesso alla libera interpretazione di chi guarda 🙂
1abbraccio
Josè
Juan Carlos
Quasi tutto in armonia è stato già detto. Scritto e condiviso in maniera limpida e semplice anche per me che è in cerca di conoscenza.
Mi farebbe molto piacere invitarti e invitarvi nel organizzarci con una video conferenza per una piattaforma privata. Perfavore. Hai I miei dati di contatto. Scrivimi che ti spiego cosa mi piacerebbe fare e perché. Sono convinto che troverai o troverete molto interessante il percorso che stiamo costruendo.
Oggi ho imparato una piccolissima parte di ciò che siamo. Grazie
Josè Scafarelli
Grazie Juan Carlos, ti ho appena scritto una mail 🙂