Triskell: significato oscuro ed esoterico del simbolo celtico
Triskell: significato oscuro ed esoterico del simbolo celtico – articolo di Raffaella Menolfi
I simboli hanno sempre fatto parte della vita dell’uomo.
Alcuni li ha inventati l’uomo stesso. Pensiamo ad esempio alla segnaletica stradale: vediamo il cartello/segnale/simbolo e interpretiamo subito il messaggio.
Altri simboli invece sono stati scoperti dall’uomo durante meditazioni profonde o durante il viaggio in altri mondi, in altre dimensioni.
Questi sono simboli di potere, cioè sono capaci di creare un mutamento energetico nelle persone che li stanno guardando, anche se questo mutamento avviene senza che la persona se ne renda conto.
I simboli scavalcano la mente razionale e arrivano direttamente nel subconscio.
Comunicano sempre qualcosa, anche se a livello razionale non si ha la consapevolezza.
Spesso hanno un’azione curativa. Tant’è che ci sono anche dei libri che spiegano come usare i simboli per la guarigione.
Ad esempio: Guarire con i Simboli – Il linguaggio del subconscio e dell’anima in 64 simboli di guarigione di Petra Neumayer e Roswitha Stark (lo trovi qui su Macrolibrarsi e qui sul Giardino dei Libri).
La mente non riesce ad interpretarli, ma il simbolo va più in profondità, attivando dei processi che portano all’equilibrio interiore e alla guarigione.
Questo per quanto riguarda in generale il mondo dei simboli.
Ma torniamo a noi, il Triskell, e approfondiamo la sua conoscenza, il suo significato.
Il Triskell: cosa rappresenta questo simbolo?
Visto il nome un po’ particolare, direi di cominciare proprio dall’etimologia, cioè dall’origine della parola.
Innanzitutto preciso che lo stesso simbolo si può scrivere e quindi pronunciare in diversi modi: Triskel, Triskell, Triscele, Triskele, Triskelion, Triskellion.
Molti studiosi pensano derivi dal greco Triskeles = Tris (3) + keles (gambe). Quindi letteralmente 3 gambe.
Altri pensano derivi dal celtico Triskin che significa 3 raggi di luce.
Veniamo adesso alla parte più ostica, cioè all’interpretazione del suo significato.
L’interpretazione razionale è sempre soggettiva. A ognuno di noi fa pensare a cose diverse.
Quindi, se vuoi, prima di continuare a leggere, puoi osservarlo e cercare di capire cosa ti trasmette, che messaggio ti comunica:
Indubbio negare che come simbolo è legato al numero 3, alla sua magia e al suo potere.
Ecco qui tutte le possibili interpretazioni.
- I tre aspetti del mondo materiale: la Terra, l’Acqua e il Cielo, che con il loro movimento si riuniscono tutti nel quarto elemento, il Fuoco, simboleggiato dal cerchio che lo racchiude.
- La ciclicità cosmica, riproducendo graficamente le tre fasi in cui il sole si manifesta all’uomo (alba, mezzogiorno e tramonto) ma anche il passato – presente – futuro riuniti al centro in un unico Ciclo chiamato Continuo Infinito Presente, in cui tutto esiste allo stesso momento.
- La Dea nei suoi tre aspetti di Vergine – Madre – Vecchia o Figlia – Madre – Sorella.
- La triplice manifestazione dell’uomo che è fatta di Azione (corpo, emozioni), Sentimento (cuore) e Pensiero (anima, spirito) e attraversa tre età: Infanzia, Maturità e Vecchiaia.
Dove ha origine questo antico simbolo?
Il Triskell come simbolo ha origini molto antiche e già dal paleolitico il numero 3 era associato alla Dea, colei che dà la vita, la mantiene e la trasforma.
Spesso questa Dea era rappresentata in modo stilizzato con 3 linee o 3 spirali.
Quindi le 3 spirali possono essere associate alla Dea.
Nel corso della storia e dell’evoluzione dell’uomo, tanti popoli hanno usato la magia del numero 3.
Uno dei popoli che ha integrato perfettamente la forza e il potere del simbolo del Triskel nella struttura della società sono stati i Celti.
L’uomo moderno ha perduto il senso dell’unione di tutte le cose e della loro reciproca interdipendenza, con l’inevitabile risultato di modellare società, produrre oggetti, promuovere filosofie, religioni o sistemi economici che non tengono conto di una visione unitaria dell’esistere.
Nelle società antiche, compresa quella cristiana medioevale, invece era ben presente l’idea di appartenenza intima di tutte le cose e degli individui al Creato e pertanto ogni struttura sociale, ogni oggetto, ogni costruzione, ogni pensiero, ogni azione era un punto di continua e stretta relazione con ogni altra entità dell’universo.
La società umana e la sua organizzazione erano perciò un semplice riflesso e un’espressione in piccolo di un ordine ben più vasto e per questo motivo l’uomo tentava di riprodurre in sé e nel proprio gruppo le forme e le linee divine per rientrare in un’armonia generale produttrice di benessere.
La società indoeuropea, base comune di tutte le società che si sono sviluppate in seguito nel nostro continente, ha fornito le linee guida per la strutturazione della società secondo un preciso schema divino e la civiltà celtica espresse in modo preciso tale suddivisione.
Il Vischio e la Quercia – Spiritualità Celtica nell’Europa Druidica di Riccardo Taraglio (lo trovi qui su Macrolibrarsi e qui sul Giardino dei Libri).
Per i Celti il Triskell rappresentava:
- la triplice manifestazione della Dea Brigit come custode e dispensatrice del Fuoco Sacro e protettrice dei poeti, dei fabbri e dei guaritori.
- Il simbolo della trinità femminile della battaglia Morrigan – Macha – Boadb e di quella maschile Ogma – Lugh – Dagda.
- I Tre Cerchi della manifestazione: Ceugant (il Mondo dell’Assoluto), Gwynwydd (il Mondo Spirituale dell’Aldilà) e Abred (il Mondo Umano o della Prova).
Secondo alcuni autori, forse la maggior parte, i Celti erano politeisti, perché è risaputo avessero più divinità.
Secondo altri autori, invece, erano monoteisti, credevano cioè in un Dio unico (che chiameremo OIW), che si manifestava in molteplici forme.
Quindi, le tante divinità, non erano altro che un modo diverso con cui si manifestava l’unico Dio.
Tuttavia è assolutamente indispensabile tenere presente che presso i Celti la divinità era unica, ma molteplici erano le sue manifestazioni. Ogni dio, perciò, è sia un rappresentante di un solo aspetto dell’OIW, sia dell’OIW stesso che riunisce in sé tutti gli aspetti (Karantez, Skiant e Nerz).
Il Vischio e la Quercia – Spiritualità Celtica nell’Europa Druidica di Riccardo Taraglio.
Questi concetti saranno di più facile comprensione andando avanti nella lettura dell’articolo.
Magia e potere di un antico simbolo nella società Celtica
Presso i Celti il Dio era unico (OIW) ma le sue caratteristiche e i suoi attributi erano irraggiungibili alla comprensione umana, quindi era inconoscibile agli uomini.
Il Dio Unico si manifesta attraverso questi 3 raggi/attributi/energie che invece sono comprensibili all’uomo:
- Karantez – l’amore/la creatività,
- Skiant – la conoscenza/la saggezza,
- Nerz – la forza/la volontà.
Queste 3 energie venivano anche rappresentate in questo modo:
- Karantez, l’amore, la creatività, con le sembianze di una donna: madre, sorella, sposa, amante, vecchia o guaritrice;
- Skiant, la conoscenza, la saggezza con le sembianze di un vecchio saggio;
- Nerz, la forza, la volontà, con le sembianze di un giovane guerriero.
Organizzazione sociale con la struttura del Triskell
I Celti avevano strutturato la loro organizzazione sociale seguendo la stessa struttura della divinità, nella sua triplice manifestazione, quindi:
- Karantez era rappresentata da tutti coloro che con amore svolgevano il proprio lavoro: artigiani, allevatori e coltivatori, che da ora in poi definiremo Produttori.
Tutte persone che in qualche modo, con i loro talenti ricevuti in dono direttamente dall’Altromondo, contribuivano alla vita del villaggio.
Col loro umile e paziente lavoro permettevano all’energia divina di manifestarsi in cibo, in oggetti utili o semplicemente belli. - Skiant era rappresentata dalla casta sacerdotale, dai Druidi.
Essi avevano il compito di guidare spiritualmente la tribù, conservare e tramandare le conoscenze sull’Altromondo, il mondo invisibile, il mondo della Dea.
Erano anche giudici, consiglieri del re, medici, sciamani, guaritori e conoscevano le proprietà delle erbe. - Nerz era rappresentata dai Guerrieri, che dovevano essere forti e valorosi.
Avevano il compito di proteggere la tribù e dare una mano alle persone bisognose.
Per diventare dei Guerrieri ci voleva tanto coraggio, pratica, addestramento. Non era per tutti.
Per questo la casta dei Guerrieri era quella considerata più importante e le loro gesta tramandate di generazione in generazione.
Altri 2 significati:
Ecco così che il Triskell assume altri 2 importanti significati:
Le tre classi della società celtica che incarnavano tali energie – Produttori, Druidi e Guerrieri.
Guardando queste 3 energie sotto una luce diversa, possiamo dire che Karantez, quindi i Produttori, rappresentavano il principio femminile, caratterizzato dall’amore e dalla riproduzione.
Nerz, i Guerrieri, rappresentavano il principio maschile della forza e del potere.
Skiant, cioè i Druidi, rappresentavano la saggezza che nasce dall’unione dell’energia maschile con quella femminile.
I 3 vortici
Ogni vortice del Triskell, ogni spirale, rappresentava quindi uno dei 3 diversi modi per arrivare a Dio: l’Amore, la Saggezza, la Forza.
Le energie divine erano portate nella materia attraverso la struttura della società.
Nella società celtica ogni individuo sceglieva la via a lui/lei più congeniale (Produttore, Druido o Guerriero), in base ai propri doni e talenti e così, nella vita quotidiana, si esprimeva liberamente e, nello stesso tempo, aveva accesso ai misteri della creazione, semplicemente percorrendo la strada che aveva scelto.
Seguendo una delle 3 vie l’uomo poteva realizzare se stesso.
Il Triskell aveva quindi la funzione di mettere in relazione le forze cosmiche con la natura più profonda dell’uomo, la sua vera Essenza.
Triskell: significato oscuro ed esoterico del simbolo celtico – articolo di Raffaella Menolfi
PS
I tuoi commenti sono veramente tanto importanti per Ricchezza Vera: ci consentono di capire quante persone leggono e apprezzano questi articoli… e di conseguenza capiamo se questi argomenti ti interessano e devo andare in questa direzione, oppure se devo cambiare rotta.
Quindi… Se ti è piaciuto “Triskell: significato oscuro ed esoterico del simbolo celtico”, se hai domande, dubbi o altro da condividere,
lascia il tuo sempre gradito commento qui in basso, Grazie! 🙂
Josè Scafarelli
Davvero stupendo, grazie Raffaella! 🙂
Il Triskell è un simbolo che mi ha sempre affascinato, sin dalla prima volta che l’ho visto.
Sembra l’unione di 3 Punti Zero… spettacolo!
Ed ho trovato anche molto interessante le similitudini tra le tradizioni celtiche e gli insegnamenti che ho ricevuto dagli sciamani in Brasile.
Grazie di cuore Raffaella! 🙂
1abbraccio
Josè
Raffaella Menolfi
Grazie a te Josè per avermi chiesto di scriverlo.
Non credo sia un caso che l’ho scritto appena rientrata dal Brasile :-).
Un abbraccio
Angela
Visto che si parla di 3 fambe, mi ricorda anche la Trinacria, simbolo della Sicilia. Avrà qualche nesso?
Josè Scafarelli
è vero!!! Ci avevo pensato anche io!!! 😀
Raffaella Menlolfi
La Trinacria è un’evoluzione del Triskell.
Come simbolo è molto simile allo stemma dell’Isola di Man, che si trova tra l’Irlanda e la Gran Bretagna, in questo caso ci sono le 3 gambe, ma manca la gorgone al centro.
Quindi la Trinacria siciliana fa pensare a un’influenza celtica o comunque a qualche contatto tra i due popoli.
Facendo delle ricerche è però difficile trovare informazioni precise in merito.
Come altri simboli pare arrivi dalla Grecia e pare che la presenza della Trinacria nello stemma dell’Isola di Man sia un lascito dei Normanni su quest’isola dopo essere stati in Sicilia.
Però è veramente difficile ricostruire lo spostamento dei vari popoli e anche capire come si sono influenzati a vicenda.
Bibiana
Grazie Raffaella- molto interessante. L’articolo mi ha ricordato quando ho partecipato al festival celtico di Courmayeur, dove ho conosciuto proprio Riccardo Taraglio. Per 3 giorni vestita da celta, cantando, partecopando ai rituali ( buono l’idromele!) e ai riti potentissimi ( sopratutto il grande fuoco). Leggere il tuo articolo mi ha stimolato nuove riflessioni e nuove osservazioni sul procedere del quotidiano ordinario. Grazie a te e a José per la grinta e l’entusiasmo che traspare da ogni sillaba scritta!!!
Josè Scafarelli
Che bello, mi becco sempre dei complimenti anche se non scrivo io gli articoli! 😀 😛
Raffaella Menolfi
Grazie a te Bibiana.
Sono stata parecchie volte a Celtica, in Valle d’Aosta.
Negli ultimi anni a tenere conferenze.
Conosco benissimo la magia del Luogo e dei Rituali.
Sono felice che l’articolo ti ha stimolato delle riflessioni per procedere nella vita quotidiana.
Un abbraccio
Mara Favro
Non so…io purtroppo non ricordo di aver visto in modo consapevole questo simbolo ma posso solo dirti la reazione avuta leggendo di come i Celti riuscivano armonicamente ad allineare ed a fare coesistere la realizzazione del loro vero essere senza costrizioni o sensi di colpa… ma ha fatto piangere la bellezza e la conoscenza che una società basata sul rispetto del “vero sentire”dell’individuo sia avvenuta, quindi non sia umanamente impossibile…😁👍
Raffaella Menolfi
Grazie Mara per la tua riflessione.
Questo tipo di società, basata sul rispetto di se stessi, degli altri, della natura e del sentire non solo è veramente esistita, ma era anche diffusa in vari luoghi d’Italia e d’Europa.
Era praticamente la struttura della nostra società in un lontano passato.
Quindi, dentro di noi, ci sono ancora quelle antiche memorie da risvegliare.
Altomeni Maria Pia
Grazie degli insegnamenti. A me piace molto la musica celtica. Tempo fa ho comprato diversi CD che ho ascoltato molto volentieri. Guardando il simbolo con una certa ottica, si sovrappongono al centro formando la piscis e i riccioli diventano 5 perché quello sotto al centro si sovrappone. Puoi spiegarmi il significato? Grazie mille.
Raffaella Menolfi
Grazie Maria Pia e complimenti per la tua interessante osservazione del simbolo.
Sul perché guardando il Triskell ti appia la piscis e i riccioli diventano 5, non so darti una risposta. Come ho già scritto nell’articolo è tutto molto soggettivo e ognuno deve trovare dentro di sé le risposte che cerca.
Comunque, se per “piscis”, intendi la Vescica Pescis, detta anche Mandorla Mistica ti dico che si tratta di un altro importante simbolo, che accompagna la spiritualità umana da millenni.
Ha una radice indoeuropea antichissima e legata alla Dea Madre. Si tratta della vulva della Madre Terra: la mandorla infatti è un chiarissimo richiamo al Femminino Sacro e alle proporzioni della Geometria Sacra di unione degli opposti, analogamente al concetto di Yin e Yang.
Questo simbolo si rinviene in moltissimi contesti: su megaliti e grotte preistoriche, fu conosciuto nelle prime civilizzazioni della Mesopotamia, in Egitto, in Cina, in India, tra i popoli Celti ed in Africa; per gli Ebrei era il simbolo della Creazione dell’Universo, per i Cristiani era il simbolo del pesce, l’Ichthys, acronimo di Iesus Christos Theus Soter, cioè Gesù Cristo figlio di Dio e nella successiva elaborazione dell’iconografia cristiana, la Vesica Piscis viene associata alla figura del Cristo o della Madonna in Maestà e rappresentata in molti codici miniati, sculture e affreschi del Medioevo.
I suoi riferimenti alla fertilità, alla nascita, alla sessualità femminile e alla forza naturale delle donne erano noti anche presso i celti e presso le culture pagane di tutta l’Europa del nord.
Tra i luoghi sacri nordici in cui si trova la Vescica Piscis c’è anche Glastonbury, in Cornovaglia: luogo legato alla religione celtica e ai miti del Graal e di Re Artù.
Per quanto riguarda invece il 5, è un numero importante presso tanti popoli in quanto riassume i 4 elementi (Terra, Acqua, Fuoco, Vento) uniti dallo Spirito che li tiene uniti al centro.
Altomeni Maria Pia
Grazie mille per la spiegazione. Sono felice della risposta e ancora Grazie, grazie, grazie
cosimo
Io avevo letto che questo simbolo (senza il cerchio) messo sopra una parte del corpo dolorante allevia i dolori
Raffaella Menolfi
Grazie Cosimo per questa integrazione.
Può anche essere che venga utilizzato a scopo terapeutico, per alleviare i dolori. Però non posso dirti niente di preciso perché non ho trovato nessuna documentazione in merito. Sicuramente non ha effetti collaterali.
Giovanna
Particolarmente interessante questo articolo, grazie mille! Anche io consiglio la lettura de “Il vischio e la quercia”.
Raffaella Menolfi
Grazie a te Giovanna
In effetti “Il Vischio e la Quercia” è il libro adatto a tutti coloro che vogliono conoscere più nel profondo la spiritualità europea prima dell’arrivo e della diffusione del cristianesimo.
Piera De Boni
Grazie per questo interessante articolo! Ora mi è molto più chiaro il significato di questo simbolo. E grazie per tutto quello che fate per aiutarci a crescere in tutti i sensi.
Raffaella Menolfi
Grazie Piera
Elisa
Non conoscevo questo simbolo. Articolo veramente interessante, molto dettagliate, chiare ed esaustive le spiegazioni. Complimenti!
Raffaella Menolfi
Grazie Elisa
Anna Rita Grassi
ho trovato l’articolo estremamente interessante
grazie
Raffaella Menolfi
Grazie Anna Rita
Emanuele
Grazie per l’articolo, davvero ricco e molto interessante.
Il Triskell è un simbolo che mi ha sempre affascinato, anche molto prima che iniziassi a lavorare su me stesso.
Oggi, appena l’ho guardato, mi è venuto spontaneo pensare a “movimento armonico”.
Raffaella Menolfi
Grazie Emanuele
In effetti il Triskell dà proprio questa idea: un movimento continuo e armonico allo stesso tempo.
Francesco
Articolo emozionante, quasi commovente, grazie 😀
Raffaella Menolfi
Grazie a te Francesco
Altomeni Maria Pia
E’ tutto molto interessante. Il mio percorso mi aiuta a comprendere di più, la spiritualità, il mio interiore, chi sono. Grazie per esserci.
Raffaella Menolfi
Grazie Maria Pia e complimenti per il tuo percorso.
Un abbraccio
Salvatore
Raffaella questo articolo è davvero bello, profondo e ricco di insegnamenti sul questo simbolo che anche a me a sempre attratto. In particolare ho trovato degli spunti interessanti riguardo la struttura della società i produttori, i guerrieri e i druidi a cui sento una grande vicinanza. Grazie di cuore anche per le risorse per approfondire
Raffaella Menolfi
Grazie mille Salvatore.
Mi fa molto piacere che hai trovato degli spunti interessanti.
Un abbraccio
Lucrezia Riviezzo
Un po’ di tempo fa mi hanno fatto il ritratto dell’anima e durante lo stato meditativo, ho insistito x far mettere dietro al quadro il simbolo di triskele.Chiaramente non lo conoscevo , subito ho iniziato a fare ricerche e sono stata affascinata subito dal suo significato.
Io dono una guaritrice e vorrei sapere da te in modo più dettagliato come lo potrei usare x le guarigioni.Grazie anticipatamente.
Raffaella Menolfi
Grazie Lucrezia.
La tua domanda è veramente molto interessante.
So che può essere utilizzato per caricare energeticamente l’acqua e il cibo.
In alcuni testi ho letto che osservando il simbolo si possono percepire delle sensazioni di forza e che quindi può essere utilizzato in momenti di stanchezza.
Se senti che puoi utilizzarlo per la tua attività di guaritrice, l’unica cosa che posso dirti è di affidarti al tuo sentire e fare un po’ di esperimenti per vedere che risultati ottieni.
Un abbraccio
Roberto
bello 🙂
Raffaella Menolfi
Grazie a tutti per i commenti
Marino
Articolo molto interessante. Questo simbolo mi ricorda molto un simbolo molto simile (antakarana) che ha anche 3 “gambe” e lo uso per pulire e ricaricare varie pietre. Sono convinto che ci sia un legame in questi simboli.
Josè Scafarelli
Le origini degli Antakarana vengono fatte risalire al XII secolo, quindi credo possa essere un rifacimento del Triskell
Raffaella Menolfi
Grazie Marino per questa interessante osservazione: la somiglia tra i due simboli.
Onestamente non lo conosco e non so dirti molto sull’antakarana. Da alcune veloci ricerche pare venga utilizzato da migliaia di anni in Cina e Tibet e riscoperto nella pratica Reiki del metodo Usui e per la purificazione dei cristalli.
La somiglianza al Triskel è molto evidente. Capita spesso che popoli antichi, anche geograficamente distanti tra loro, utilizzino simboli simili. A volte si parla si simboli archetipici, cioè che fanno parte dell’inconscio collettivo e quindi accessibili ovunque in qualsiasi luogo.
Nata
Grazie di cuore Raffaella, un articolo ricco di profondità e significato. Grazie tante per il tuo lavoro e amore che traspare dalle tue parole. Grazie
Raffaella Menolfi
Grazie a te Nata,
Un abbraccio