Masaru Emoto e la Memoria dell’Acqua
Masaru Emoto e la Memoria dell’Acqua – Articolo di Andrea Giuliano Necchi – Inventore Quantico
Non importa se sai che cosa è la Memoria dell’acqua oppure no, quello che ti racconterò sarà sconvolgente, promesso!
Ecco il programma di viaggio:
- ti spiegherò sinteticamente che cos’è la Memoria dell’Acqua
- da questa base di comprensione ti racconterò un fatto sconvolgente… che a me ha cambiato la vita
Se sto esagerando oppure no, lo capirai proseguendo nella lettura, ma vorrei che tu credessi a priori che non uso superlativi così forti a sproposito.
Se poi sconvolgerà anche te, lo scoprirai direttamente fra poco.
Allora cominciamo, buon divertimento 🙂
Il Dr. Jacques Benveniste e la sua scoperta
La storia inizia negli anni ‘80 e vede protagonista il Dr. Jacques Benveniste, il più noto immunologo francese, un potenziale candidato al Nobel per le sue ricerche sui meccanismi dell’allergia.
Un giorno una sua collaboratrice fa un errore grossolano sui rapporti di diluizione di un agente allergizzante e sul momento non se ne accorge, ma quando viene messo a contatto con le cellule si verifica un rilascio di istamina, che non avrebbe dovuto esserci vista l’estrema diluizione in acqua.
Chi soffre di allergia conosce molto bene questo meccanismo, infatti la maggior parte dei farmaci sintomatici che funzionano e danno sollievo alle crisi allergiche sono gli antistaminici (crisi più gravi richiedono il cortisone, ma per le “classiche” allergie stagionali sarebbe eccessivo).
Memoria dell’Acqua: le sue imprevedibili conseguenze
Torniamo a Jacques Benveniste, che dopo avere rimproverato l’assistente maldestra e provato e riprovato a verificare se quello che era successo fosse vero, comincia ad intuire la portata di quello che incidentalmente ha scoperto, e insieme all’eccitazione della scoperta comincia a sentirsi molto preoccupato.
Non solo ci sono solide basi per dimostrare scientificamente l’Omeopatia, ma anche le premesse per dover riscrivere da capo la Chimica, la Fisica e l’intero Cosmo!
Non sto scherzando, così come non scherzarono tutti quelli che si scagliarono su Jacques Benveniste, e lo fecero fuori dal punto di vista professionale dopo la pubblicazione della sua ricerca su Nature, una prestigiosa rivista scientifica.
I suoi risultati furono confermati da diversi laboratori in giro per il mondo – Canada, Italia, Israele e Francia – ma le controversie e il rumore sulla vicenda rovinarono la reputazione di Jacques Benveniste che si ritirò dalla posizione che aveva in un importante istituto francese (INSERM) equivalente al nostro CNR (Centro Nazionale Ricerche) e morì pochi anni dopo a 69 anni.
Masaru Emoto NON ha inventato il termine ‘Memoria dell’Acqua‘!
Il termine ‘Memoria dell’Acqua’ fu coniato da un giornalista che scrisse di queste controverse vicende, e quindi non è stato inventato dal Dr. Masaru Emoto (scopri qui chi è su wikipedia) come pensano i più, e neppure dal Dr. Benveniste.
Questo giornalista inventò una definizione in grado di stimolare la fantasia delle persone e di essere facilmente ricordato.
L’acqua si ricorda delle cose… chissà come fa, e poi cosa si ricorderà mai?
Il Dr. Masaru Emoto e la Memoria dell’Acqua
Dopo te lo dirò… intanto proseguiamo con le vicende del Dr. Masaru Emoto, che a metà degli anni ‘90 venne a conoscenza di queste ricerche e dei cluster dell’acqua, che – detto semplicemente – sono delle strutture composte da molecole e atomi, aggregate secondo forme e criteri particolari, un po’ come succede per i segnali sui supporti magnetici, come lo sono per esempio i dischi dei computer, le audiocassette e le videocassette.
Non ci serve sapere altro, sennò dovremmo addentrarci in modi, termini ed espressioni tipiche degli articoli scientifici, e vorrei risparmiarteli, me li sono già sorbiti io 🙂
Quale è allora il merito del Dr. Masaru Emoto?
Non ha un solo merito, ne ha due, tutti e due molto importanti.
1) Il primo merito è quello di avere trovato un modo per far vedere chiaramente le differenze tra un’acqua “vitale e sana” rispetto ad un’acqua “morta” o in qualche modo non positiva per il consumo. Fra poco spiego meglio questa definizione un po’ sui generis.
2) Il secondo merito è quello di avere scoperto e verificato che l’acqua è in grado di registrare una vasta gamma di impulsi esterni, come per esempio le emozioni, le intenzioni, ma anche la musica – quest’ultima nel senso di qualità armoniche o disarmoniche, l’acqua non è propriamente un Mp3 😉
Avrai già capito che il suo primo merito è quello che ha prodotto una serie di spettacolari immagini di cristalli di acqua ghiacciata, e che mostrano in modo evidente le qualità armoniche o disarmoniche degli impulsi a cui è stata sottoposta.
Se l’impulso è amore il cristallo è bellissimo, se è odio allora è informe o comunque brutto.
“Onde di Forma”
L’impulso può avere tanti modi per essere espresso, compreso quello di scrivere la parola “amore” con il pennarello, ma io sono personalmente convinto che il vero impulso parta sempre dal cuore e non dalla scritta fatta a mano o stampata!
Sul potere delle rappresentazioni grafiche – come le scritte e i simboli – potrei introdurre un argomento molto interessante che però ci farebbe fare una divagazione molto lunga, quindi ne faccio cenno e mi scuso per non poterci dedicare lo spazio che meriterebbe: le onde di forma.
L’uso di simboli non è un retaggio del passato, anzi, oggi più che mai il simbolo è in grado di farsi notare e ricordare in una società in cui c’è sovrabbondanza di comunicazione.
Se invece di pensare al simbolo della croce, che da popolo con forte connotazione cristiana e cattolica conosciamo bene, provi a pensare ai marchi e ai loghi, allora diventa più chiaro quale sia il loro potere, pensa anche quanto è stato investito per la loro realizzazione e divulgazione, non solo denaro, ma anche ingegno e pensiero, anche esoterico.
In poche parole i simboli, le forme quindi, sono in grado di produrre una differenza, un cambiamento nella realtà intorno.
A questo penso quando dico che non è la scritta con il pennarello a fare una differenza, perché la parola “grazie” o “amore” è diversa in ogni lingua, e quindi non è la grafica della parola ad esercitare un’influenza sull’acqua contenuta nella bottiglia.
È sempre l’intenzione cosciente e focalizzata che agisce sull’acqua.
Effetti della Memoria dell’Acqua
Quindi cosa significa per te e per me, che siamo lontani dalla realtà dei laboratori sperimentali, questa vicenda della Memoria dell’Acqua?
Che effetto pratico ha sulla nostra vita di tutti i giorni?
Per spiegare meglio le conseguenze decisive di questo fatto che è rimasto a lungo confinato nei tabulati dei laboratori scientifici, devo spiegare due fatti basilari sull’acqua.
L’acqua è importante per noi soprattutto perché la beviamo, anche se i suoi utilizzi sono numerosissimi, uno per tutti lavarci.
Ma qui consideriamo solo l’acqua da bere e iniziamo a farci qualche domanda.
Quali sono i requisiti che deve avere l’acqua per poter essere bevuta?
Semplice, che sia potabile. E cosa significa potabile?
Che se la bevo non resto intossicato o avvelenato.
Dobbiamo accontentarci, questo è il solo tipo di garanzia che ci dà la legge, tutte le analisi che vengono fatte sull’acqua, minerale o di rubinetto, servono soltanto a questo, a garantirci che non ci faccia male – riconosco che in tanti posti nel mondo non esiste neppure questa garanzia – ma ricordati che si potrebbe avere molto di più.
Ma allora come mai esistono delle acque che nella tradizione di qualsiasi popolo sono rinomate per essere acque che fanno bene?
Sì alcune acque fanno bene, e non si fermano al ‘non fanno male’ che è la regola di tutta l’acqua che beviamo.
Quale è la differenza tra un’acqua che fa bene e una che non fa male?
Come faccio a distinguerle?
Chi mi garantisce sulle differenze tra un tipo e l’altro? È scientifico?
Scientifico vuol dire che posso misurare oggettivamente – e non soggettivamente – che una caratteristica è presente oppure no…ma in questo caso, quale caratteristica?
Come dovrebbe essere l’acqua che beviamo?
Ok, non la tiro ancora lunga, anche se era necessario capire quali domande farsi per arrivare alle risposte corrette.
Mettiamo un punto fisso:
la legge ci garantisce che l’acqua che beviamo è pura (potabile) mentre l’acqua che ci fa bene deve essere sia pura che vitale.
Pura e vitale, questo è quello che ci serve per stare bene, pura soltanto non basta.
È la stessa differenza che c’è tra vivere e sopravvivere!
L’acqua pura ci permette di sopravvivere, perché senza acqua moriremmo in pochi giorni, ma non ci aiuta a stare bene, cosa che invece fanno le acque vitali.
Quali sono le acque vitali?
Quelle che sono pure – senza sostanze inquinanti – e a contatto con la natura.
Ci sono diversi livelli di energia vitale contenuta nell’acqua di una sorgente, variano a seconda del tipo di sorgente – Lourdes è una sorgente particolarmente vitale – ma sono tutte acque vive.
Prendiamo una qualsiasi acqua di quel tipo e la imbottigliamo, oppure la trasportiamo attraverso un acquedotto, e quindi in entrambi i casi la sottoponiamo ad una serie di inquinamenti energetici ma anche fisici.
Di che tipo?
Aggiungendo sostanze chimiche come il cloro e l’ipoclorito di sodio, sono usati nell’acquedotto principalmente per disinfettare e per ridurre la corrosione dei tubi rendendo l’acqua meno acida – cioè alzando il Ph.
Sempre nell’acquedotto sono fattori inquinanti il tipo di percorso che fa l’acqua, e il movimento che deve fare per lunghi tratti rettilinei o con curve innaturali a 90 gradi, oppure scorrere adiacente a tubi delle fognature…
L’inquinamento energetico nelle bottiglie, che toglie vita all’acqua, è dato:
- dalla plastica delle bottiglie stesse, dal trasporto con i camion,
- dalla permanenza in squallidi magazzini a contatto con emozioni negative di magazzinieri magari svogliati o demotivati,
- e anche dalla permanenza dei pacchi di bottiglie di plastica in piazzali sotto al sole (pratica vietata anche dalla legge)
Memoria dell’Acqua: le sue imprevedibili conseguenze
Torniamo alla Memoria dell’Acqua, quella che sembrava una deviazione poco pertinente ora troverà un senso ed una spiegazione.
Se io misuro in laboratorio la vitalità dell’acqua alla fonte, la trovo:
- che sia il test di cristallizzazione ideato dal Dr. Emoto,
- oppure l’emissione di biofotoni dalle piante bagnate con acqua pura e vitale,
- oppure i risultati dell’accrescimento delle piante innaffiate con acqua viva a confronto di quelle bagnate con acqua morta.
Fidati, le prove di laboratorio ci sono, e dicono senza dubbio se l’acqua è vitale oppure… se è morta e inquinata energeticamente!
L’acqua della sorgente, pura e vitale, quando viene imbottigliata e arriva sulla nostra tavola non è più vitale!
Questo è quello che il Dr. Emoto riesce a mostrare in modo semplice e comprensibile a chiunque.
Quindi se vuoi che l’acqua ti faccia bene, cosa che dovrebbe essere un diritto per chiunque, devi bere acqua pura e vitale, mentre se è solo pura… si tira a campare, e se è inquinata energeticamente allora senza dubbi fa male!
Sono categorico, ho studiato troppo l’argomento per non poterlo affermare con assoluta sicurezza.
Ma fin qui niente di particolare, sono cose che i nostri avi sapevano, magari non tutti, ma io ricordo ancora una vacanza nell’estate del 1986 in Corsica, a Corte parlavo con una donna anziana, in italiano come fanno ancora i vecchi Corsi, e mi diceva che lei non beveva mai “l’acqua morta” delle bottiglie, fa male, meglio l’acqua di qualsiasi rubinetto piuttosto che quella di bottiglia, “ma quella di sorgente” – mi diceva – “quella si che fa bene!”
Ora proseguiamo, e andiamo oltre alla Memoria dell’Acqua, al punto clou di questa storia, quella che non vedevo l’ora di condividere con te, e che ti ha fatto sopportare tutto quello che ti ho raccontato finora 😉
La sconvolgente scoperta del Dr. Luc Montagnier
Arriviamo allora al Dr. Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina nel 2008 grazie alle sue ricerche su virus e batteri… di questi lui è sicuramente un grande esperto.
Partendo dalle ricerche del Dr. Benveniste ha creato un collegamento interdisciplinare davvero particolare, ha messo insieme la Medicina e la Fisica Nucleare.
Si è avvalso della collaborazione e degli studi dei migliori nomi disponibili, e con piacere posso dire che questi professori sono italiani e sono riconosciuti a livello internazionale:
- Giuliano Preparata,
- Emilio Del Giudice
- Giuseppe Vitiello
Grandi ricercatori che hanno osato esplorare strade nuove e difficili, ottenendo risultati di rilievo a livello mondiale.
Eccoci al punto, fai attenzione, a me in prima battuta erano sfuggite le implicazioni straordinarie di quello che ha fatto il Dr. Luc Montagnier.
Ha preso del DNA batterico, l’ha messo in acqua e poi ha iniziato a fare due cose: l’ha diluito in fasi successive come si fa con i prodotti omeopatici e contemporaneamente misurava l’emissione elettromagnetica del DNA, di cui è stata scoperta l’esistenza in tempi recenti.
Ha scoperto che più aumentava la diluizione, più aumentava l’intensità di questo segnale, fino al punto in cui il segnale era intenso abbastanza da poter essere registrato su un supporto digitale (hard disk o scheda di memoria!) mentre la diluizione del DNA era tale da far escludere che potesse essercene anche solo una molecola.
Ripeto per essere sicuro che il messaggio sia passato:
diluisce il DNA in acqua,
il segnale emesso dal DNA aumenta man mano che viene diluito,
fino al punto che alla maggiore intensità corrisponde
l’assenza del DNA dalla soluzione acquosa.
Il segnale del DNA viene registrato su un supporto magnetico.
Ora, in un laboratorio distante centinaia di chilometri, i ricercatori hanno preparato un contenitore con acqua pura e tutti i componenti che formano qualsiasi DNA, quindi adenina, timina, citosina e guanina più dei catalizzatori ed altre sostanze secondarie.
Credo starai intuendo cosa è successo, ma se fai fatica a credere che possa essere vero allora te lo dico a chiare lettere: il segnale registrato viene spedito via internet e trasmesso al contenitore che avevano preparato.
A centinaia o migliaia di chilometri di distanza, la cosa non cambierebbe anche se fossero su Marte.
Sì, dopo circa 20 ore appare lo stesso identico DNA che aveva emesso il segnale di partenza!
Conclusioni? Parola al Dr. Francis Crick e la “panspermia diretta”
Finisco qui, aggiungo due riflessioni che vorrei ne innescassero altre dentro di te.
La prima è di carattere mitologico e archetipico: l’acqua è femminile e creatrice, in tutte le culture è sempre stata rappresentata come la culla della vita, infatti il feto umano si sviluppa nel liquido amniotico che fondamentalmente è acqua, mentre il sole e i suoi raggi sono maschili e dispensatori di vita.
Tutte le culture affermano questo, anche la nostra religione Cattolica pur con metafore diverse… pensa a come è intrigante l’Annunciazione se rivista in questa ottica 😉
E dall’altro lato tiro giù un altro pezzo da novanta… il Premio Nobel per la Medicina nel 1962 Dr. Francis Crick, quello che ha scoperto (insieme ad altri) la struttura a doppia elica del DNA – e come l’ha scoperta è un’altra storia interessante.
Di lui si può dire senza dubbio che sia un esperto di DNA 🙂
Bene, Crick proseguì con i suoi studi per molti anni e arrivò ad una conclusione: escluse che il DNA si fosse formato sulla Terra, doveva arrivare dallo spazio o comunque era stato studiato altrove – la teoria si chiama “panspermia diretta”.
Secondo lui, che era anche un ottimo matematico, la statistica impediva che il DNA si fosse formato in seguito ad alcune collisioni casuali di molecole nel cosiddetto brodo primordiale.
E lo volle ribadire in modo che le sue parole non potessero essere fraintese, fece un’affermazione impressionante:
“Che quella faccenda complicata e complessa che è una cellula sia nata spontaneamente e per caso sulla Terra hala stessa probabilità che un tornado, passando su un deposito di rottami, ne tiri fuori un Boeing 747 perfettamente funzionante.”
Per ora basta così, questa volta non ti parlerò del 97% del DNA considerato spazzatura, chiamarlo così è stato un altro segno di arroganza, quando invece… 😀
L’energia è alla base del mondo, non una sua conseguenza, infatti “non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.
Alla prossima…
…alla tua Salute!
Andrea Giuliano Necchi
[Masaru Emoto e la Memoria dell’Acqua – Articolo di Andrea Giuliano Necchi – Inventore Quantico]
PS
Se ti è piaciuto “Masaru Emoto e la Memoria dell’Acqua”, se hai domande, dubbi o altro da condividere, lascia il tuo gradito commento qui in basso, Grazie! 🙂
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Jose' Scafarelli
Grande Andrea! 🙂
Un articolo bellissimo, come ci hai sempre abituati! 🙂
Ci mancava un bell’articolo su Masaru Emoto su questo blog… ottimo lavoro! 🙂
1abbraccio
Josè
PS
Proprio in questo periodo cercavo un qualcosa che rivitalizzasse l’acqua, GRAZIE! 🙂
Andrea Giuliano Necchi
Grazie Josè! E’ sempre un piacere scrivere sul tuo blog bello e interessante, e poi quando rivedo i miei articoli impaginati da te… uno spettacolo 🙂
L’acqua è davvero la base della vita, così semplice ma così importante.
Sto capendo sempre meglio che le cose importanti della vita sono estremamente semplici, l’acqua ne è un esempio…cristallino!
Ti abbraccio 🙂
Maximilian Ascari
Bravo Andrea, bellissimo articolo…
Con le nostre azioni abbiamo privato l’acqua della sua energia vitale… con le nostre stesse azioni potremmo fare il contrario e rivitalizzare l’acqua… ma non solo, potremmo rivitalizzare qualsiasi cosa che contiene acqua, compreso il cibo che mangiamo e anche il nostro corpo!
Rivitalizzare il Pianeta… sembra uno sforzo colossale, ma pensiamoci un attimo… siamo 7 miliardi di persone, se ognuno di noi dedicasse anche solo 7 MINUTI al giorno a rivitalizzare se stesso e le cose che ha intorno… pensa che impatto avrebbe questo gesto!
Solo 7 minuti… pensiamoci 🙂
Andrea Giuliano Necchi
Caro Maximilian grazie, la soluzione che proponi sembra troppo semplice per essere vera, eppure è vera ed è davvero la soluzione migliore, alla portata di chiunque nessuno escluso.
Un proverbio cinese afferma che se ciascuno pulisse davanti alla porta di casa sua… tutto il pianeta sarebbe pulito. Ogni cambiamento che vogliamo vedere nel mondo prima dobbiamo vederlo in noi stessi.
Se cominciassimo a prenderci cura dell’acqua intorno a noi ci basterebbe ricordarsi che siamo fatti di acqua per oltre il 70% per capire che curare fuori o dentro è la stessa identica cosa.
Ti abbraccio, a presto 🙂
Valentina - Moderatrice
Complimenti Andrea! Ottimo articolo, molto interessante! Grazie 🙂
Andrea Giuliano Necchi
Ciao Valentina, grazie, detto da te è davvero un apprezzamento che vale tanto 🙂
A presto, baci!
Valentina - Moderatrice
Grazie di cuore caro Andrea! 🙂
Marisa
Che bellissimo articolo, grazie! Io sono anni che bevo l’acqua blu solarizzata e, anche se… non l’ho portata in un laboratorio ad analizzare, voglio credere che mi faccia bene, a livello fisico e spirituale. Un abbraccio a tutti voi. Marisa
Andrea Giuliano Necchi
Ciao Marisa, sono contento che ti sia piaciuto 🙂
Fai bene a crederci, fosse solo per questo l’acqua che bevi ti fa bene…ancora di più.
A presto!
Anna Maria Di Franco
Ciao Andrea ,
emozionata di vedere l’articolo anche , sul blog di Josè,
non ho resistito a lasciare un commento ,
E’ sempre un piacere leggere e rileggere le memorie dell’acqua ,
scritte col cuore in modo gioioso e leggero ,come i cristalli ,che illuminano
le bottiglie ,trasmettendo allegria e armonia.
Complimenti ,Andrea!
A presto!
Ti abbraccio con affetto,
Annamaria
Andrea Giuliano Necchi
Mia cara Annamaria, come posso ringraziarti per il tuo apprezzamento e sostegno?
Ti abbraccio forte, a presto 🙂
Fab
Art. molto interessante, ho solo una riserva, sulla bontà dell’acqua di rubinetto
Ciao e grazie
Andrea Giuliano Necchi
Ciao Fab, vai a scaricare e leggi l’e-book gratuito, poi mi piacerebbe che mi dicessi cosa ne pensi e se hai ancora delle riserve.
Ho dei dubbi su cosa intendi per “bontà dell’acqua del rubinetto”, perché il gusto è soggettivo e inoltre ho personalmente bevuto acqua di rubinetto assolutamente buona…
Ma quello che conta non è il sapore – all’estero si bevono molto acque minerali aromatizzate e mi viene male a pensare che per illudere le papille gustative si ingollino aromi che di naturale hanno ben poco!
Quello che conta è altro…
Ciao, fammi sapere 😉
Fab
Ciao Andrea Giuliano
mi riferivo alle analisi batteriologiche di molte acque potabili, che tempo fa sono risultate contenenti sostanze pericolose. Normalmente utilizzo quella di fonte, perché la potabile la utilizzo prevalentemente come uso esterno.
Grazie della risposta e di nuovo complimenti per l’articolo e la condivisione!
Andrea Giuliano Necchi
Ciao Fab hai ragione, in effetti molte acque sono potabili per decreto.
Se tu hai accesso ad acqua di fonte sei fortunato, comunque possa risultare alle analisi di laboratorio ha sicuramente le qualità di vitalità così preziose per il nostro benessere.
E a proposito di vitalità, hai notato quella pubblicità di un’acqua minerale non famosa per le sue qualità in cui dice “Anche la vita ha bisogno di vitalità”?
Dice una verità in assoluto, ma nel relativo delle sue qualità purtroppo è una sonora menzogna: nessuna acqua di rubinetto o di bottiglia è vitale, e quella in particolare meno di altre – mi riferisco a diverse analisi comparate che ho letto in cui spesso finisce in fondo alle classifiche.
Grazie Fab, alla prossima 🙂
Marina
Davvero un ottimo articolo. Grazie
Andrea Giuliano Necchi
Sinceramente grazie a te Marina 🙂
Anna Maria Di Franco
Grazie Andrea,
non finisci mai di sorprendermi.
credevo di aver letto tutto , ma leggendo in modo approfondito ,
ho percepito e colto qualcosa di profondo e coinvolgente ,che
si espande e ti avvolge.
Grazie per la profondità del pensiero e per questo amore ,condiviso,
per “MADRE E SORELLA ACQUA ,CASTA ET PURA”,
Grazie e a presto,
un caro affettuoso abbraccio,
Annamaria
Andrea Giuliano Necchi
Ciao Annamaria, sono io che ringrazio te per la tua attenzione 🙂
Divna
Grazie del regalo, non vedo l’ora di leggerlo! Bellissimo articolo.
Io avrei una domanda: la mia provincia (BS) si sa che e una tra più inquinate in europa e non solo, come sarà acqua del rubinetto? Non mi fido e bevo quella delle bottiglie anche se vado contro i miei principi. Intanto cerco di benedirla a modo mio(ho oponopono ,blusolarizazione , bigliettini e cet.
Andrea Giuliano Necchi
Ciao Divna, mi dirai cosa ne pensi dell’e-book?
Capisco che bevi acqua della bottiglia, infatti l’acqua che beviamo deve soddisfare due requisiti: pura e vitale.
Tutti e due i criteri, non uno sì e l’altro no, quindi se è inquinata – e della pubblica amministrazione è lecito dubitare – rivitalizzarla fa sempre bene ma potrebbe non essere sufficiente.
Se posso fare un’annotazione… benedirla va bene, cercare di benedirla no! 😉
E’ la stessa differenza tra cercare di fare una cosa e farla effettivamente!
Il senso degli oggetti che presentiamo è duplice: rivitalizzano l’acqua sicuramente e ci aiutano a ricordare che possiamo farlo anche con la nostra intenzione, ci ricordano che l’esercizio costante può innescare una consapevolezza che riverserà i suoi effetti benefici su tutta la nostra vita.
Alla prossima, ciao 🙂
Andrea
Ana Maria Ghinet
Complimenti Andrea!
Hai scritto un articolo che va dritto al cuore, illuminante e utile per la salute.
Condivido tutto! 🙂
Tanta Luce,
Ana Maria
Andrea Giuliano Necchi
Cara Ana Maria grazie!
Da un po’ di tempo a questa parte mi sono accorto che stare bene è sempre più bello e piacevole. E’ letteralmente finita l’epoca in cui stare bene voleva dire dover soffrire, magari rivivendo il trauma che si voleva risolvere per guarire.
Oggi si stanno inventando o riscoprendo tanti sistemi dolci, spesso provenienti dalla natura, e che ci permettono di guarire semplicemente orientandosi consapevolmente al benessere.
Sono certo che stiamo sostenendo la stessa qualità, e ne sono felice 🙂
Ti abbraccio forte, a presto!
Andrea
Roberta
Grazie, bellissimo ed illuminante articolo, mi ha aperto a conoscenze nuove Comincerò ad utilizzare le pietre per vivacizzare l acqua
Andrea Giuliano Necchi
Ciao Roberta, mi piace moltissimo il tuo lapsus!
L’acqua si rivitalizza, ma trovo bellissima l’immagine di un’acqua “vivace” e in qualche modo gioiosa, sentimento certamente sostenuto dalla qualità energetica di un’acqua ritornata viva.
Se vorrai dei consigli su quali miscele di gemme siano più adatte a te, vieni sul mio sito e scrivici 🙂
Alla prossima…ciao!
Andrea
Fab
Domanda per Andrea: é solo il colore del contenitore ad agire positivamente oppure anche il colore del contenuto?
Grazie
Andrea Giuliano Necchi
Ciao Fab, scusa, ma non ho capito la domanda… forse è il caldo ma non trovo il collegamento con il colore.
L’unico riferimento è in una risposta dove si parla di acqua solarizzata blu, ma non penso che ti riferisci a quello.
Fammi sapere, ciao
Fab
Si ma non solo; tempo fa avevo letto che anche il colore del contenitore potrebbe aggiungere informazioni all’acqua, anche senza procedere con la “solarizzazione”.
Hai qualche info in merito?
Grazie
Andrea Giuliano Necchi
Ok, adesso ho capito a cosa ti riferisci!
L’acqua risente a diversi livelli delle caratteristiche del contenitore, per esempio a livello fisico per “cessioni” se si tratta di plastica, che quindi escluderei a priori come materiale adatto a contenere acqua, soprattutto se si deve esporre al sole.
Il colore agisce in presenza di luce, quindi nessun effetto sull’acqua contenuta in una bottiglia non trasparente verniciata di un colore a scelta.
Quindi la soluzione pratica più percorribile è il vetro, sia colorato che trasparente. L’esposizione alla luce del sole, o anche a quella della luna, produce effetti sull’acqua, non c’è dubbio, ma quali effetti è un argomento troppo lungo da trattare qui.
Se vuoi approfondire ti consiglio di fare riferimento ai testi di Cromoterapia, e ti consiglio pure quelli di Astrologia, puoi usare i colori e anche i materiali di quel colore per “correggere” aspetti del tuo Oroscopo, ivi compreso bere acqua informata con le frequenze di un colore o per applicarla su parti del corpo (per esempio fare pediluvi con acqua che è stata contenuta in una bottiglia verde per ammorbidire certi transiti di Saturno).
Spero risponda a quanto mi hai chiesto e sia utile per orientare tuoi eventuali approfondimenti 🙂
Andrea
Fab
Andrea ancora una domanda che non mi é chiara: l’imbottigliamento che si fa personalmente dell’acqua di fonte, é ancora considerabile come acqua viva?
Ciao e grazie
Andrea Giuliano Necchi
Ciao Fab. Si, certamente, in una bottiglia di vetro e non di plastica.
Alla prossima, Andrea
Fab
Ultimissima domanda, prometto! 😀
In una bottiglia di vetro per quanto tempo si può considerare viva?
Ciao, grazie e buone ferie!
Valentina - Moderatrice
Ciao 🙂 Josè ti risponderà quanto prima! Grazie per la domanda utile a tutti 🙂 un abbraccio. Valentina
Andrea Giuliano Necchi
Non posso darti una risposta valida per tutte le situazioni, ogni caso è potenzialmente diverso. Se hai letto il mio e-book sai che l’acqua è estremamente ricettiva alle qualità energetiche ambientali, quindi la vitalità dell’acqua si mantiene per tempi diversi a seconda di quello che la circonda.
La tua intenzione può fare la differenza, ma la nostra capacità di restare focalizzati è sempre piuttosto scadente.
Gli oggetti che presento sul mio sito servono a darti la sicurezza che l’acqua che bevi è viva e vitale sempre, sono fatti apposta, e lo fanno proprio mantenendo l’acqua a contatto con la natura – le miscele di cristalli che compongono le fiale e le capsule delle bottiglie.
Buone ferie anche a te! 🙂
Fab
Ho visto dei prodotti molto interessanti, darò un’occhiata al ritorno dalle ferie
Ciao e grazie ancora Andrea
Daniele
Grande Andrea! Il flusso della lettura e le spiegazione sono uniche! Grazie per l’articolo!!!
Vivendo in citta’ , per bere acqua piu vitale, hai fatto ricerca? Potresti darci un consiglio? Io ho trovato dei filtri che fanno diventare l’acqua piu alcalina, tipo questo:
https://amzn.to/2Ujncwp
Pensi che possa aiutare? O sai di un altro metodo per aiutare l’acqua ad essere piu vitale?
Grazie!!
Dan
Andrea
Ciao Daniele, grazie!
Leggi i commenti precedenti e le mie risposte, avrai le risposte che cerchi, ma vorrei chiarire sinteticamente la questione dell’acqua alcalina.
Non entro nel merito della valutazione dell’oggetto che hai linkato, ma di certo non ha effetti sulla vitalità dell’acqua.
Cambiarne il PH può essere – forse – utile a scopo terapeutico per un periodo di tempo limitato, un po’ come una medicina che non deve essere assunta oltre allo stretto necessario; ma pensare di bere sempre acqua alcalina personalmente lo sconsiglio, mentre non ci sono mai controindicazioni per l’acqua rivitalizzata.
Spero che questo risponda alla tua domanda.
Ciao! Andrea